ACCOGLIENZA DEGLI AFGHANI:
LECCO LANCIA L’APPELLO
“PER DEMOCRAZIA E LIBERTÀ”

LECCO – “La crisi afghana interpella il nostro Paese in modo profondo e porta con sé il rischio concreto di un ritorno al passato in un’area geografica in cui le libertà individuali, il rispetto delle identità, l’idea di progressiva emancipazione di donne e uomini avevano faticosamente trovato spazio. Garantire percorsi di accoglienza e integrazione per i collaboratori del contingente italiano e per le loro famiglie, non rappresenta solo la necessaria e dovuta tutela di persone che rischiano la vita, ma anche la possibilità che queste persone possano continuare a tenere aperta una speranza per i propri connazionali che rimangono in patria” così apre il discorso il sindaco di Lecco Mauro Gattinoni, relativamente all’accoglienza di collaboratori afghani a seguito dei tristi fatti attuali.

“L’urgenza di intervenire, non solo offrendo opportunità di vita e alloggio, ma una prospettiva di inserimento e di possibilità di vita autonoma chiama in causa anche i Comuni alla collaborazione e solidarietà, attraverso l’ampliamento delle esperienze di SAI (ex sistema SPRAR) previsto a livello internazionale per la tutela dei Profughi e Rifugiati politici”.

“L’esperienza complessa e articolata ma complessivamente efficace, messa in campo nel nostro territorio nella gestione delle emergenze umanitarie, rafforza l’opportunità di un’azione condivisa fra le Istituzioni locali. La rete dei Comuni della provincia di Lecco, d’intesa con Prefettura, si sta attivando per garantire le condizioni di una piena accoglienza per i cittadini afghani collaboratori e per le loro famiglie. In questi giorni, in accordo anche con le indicazioni di ANCI, ci si sta mobilitando per costruire una rete di supporto che coinvolga i Comuni e le comunità più in generale” continua il primo cittadino lecchese.

“A breve verrà inviata al Ministero una richiesta formale di ampliamento della rete SAI territoriale all’interno del progetto “Lecco una provincia accogliente”. ll Sistema di accoglienza e integrazione SAI è costituito dalla rete degli enti locali che per la realizzazione di progetti di accoglienza integrata accedono al Fondo nazionale per le politiche e i servizi dell’asilo. A livello territoriale gli enti locali, con il prezioso supporto delle realtà del terzo settore, garantiscono interventi di accoglienza integrata che, oltre ad assicurare servizi di vitto e alloggio, prevedono in modo complementare anche misure di informazione, accompagnamento, assistenza e orientamento, attraverso la costruzione di percorsi individuali di inserimento socioeconomico”.

“L’obiettivo che assumiamo è quello di permettere a queste persone e a queste famiglie un’opportunità di vita, cancellata dalla precipitazione della crisi afghana, riconoscendo il percorso che avevano avviato per un riscatto del loro paese e per la ricerca di una via democratica alla libertà. Sarà questo il miglior modo per affermare i valori umani, democratici e solidaristici che contraddistinguono la nostra cultura”.

“Nella nostra provincia i Comuni aderenti al SAI sono già 10, è importante che altri segnalino la disponibilità a individuare soluzioni abitative (pubbliche o private) che possano permettere l’accoglienza, in particolare, di famiglie, sostenendone i percorsi di inserimento e inclusione. Modalità diffuse di accoglienza permetteranno un impatto più semplice nelle nostre comunità” conclude Gattinoni.