PONTE VECCHIO A SENSO UNICO, ALESSANDRO MAGNI D’ACCORDO. ECCO PERCHE’

Egr. Direttore,
mi sia permessa una breve riflessione su una faccenda tanto controversa come quella del Ponte Vecchio che coinvolge almeno due dimensioni, anche costituzionalmente rilevanti: la prima attinente alla tutela e valorizzazione di un bene paesaggistico unico per la città di Lecco e fors’anche lombardo; la seconda che riguarda  una politica della mobilità interna alla città che sia capace d’andare oltre la pur necessaria fluidificazione del taffico affidata in passato alle rotatorie.

L’incidenza di valutazioni tecniche sulla statica del Ponte deve essere l’occasione per affrontare queste tematiche.

Non sembra utile per le forze cittadine focalizzare l’attenzione prevalentemente sugli effetti di riverbero sui comuni limitrofi, senza portare l’attenzione sugli aspetti decisamente positivi che riguardano la nostra città. Insomma non serve avere la testa altrove.

Anche perchè un tavolo intercomunale c’è per discutere questi problemi e la eventuale loro soluzione.

Ma una  riflessione storica non è inutile, in termini di decongestionamento del traffico. Le scelte della città di Lecco hanno sempre avuto una ricaduta positiva anche sugli altri Comuni. Basti pensare all’apertura del ponte Manzoni, anche quando mancava l’ttraversamento del Barro, che ha spostato da quasi subito più di 20.000 veicoli dai due precedenti Ponti ed ora ne sposta almeno 50.000.Una mobilità dirottata lungo l’asse dell’attraversamento beneficia sopratutto i Comuni vicini. Migliorandone decisamente la situazione viaria.

La regolazione del Ponte Vecchio con un traffico solo in uscita, non solo si tradurrà in minori ingressi in città da lì, ma avrà un effetto positivo anche sui Comuni vicini, perchè è molto probabile che queste misure di regolazione ridurranno complessivamente il traffico veicolare anche in uscita (come già si vede) in Via Amendola, spostando modalità di ingresso e uscita sopratutto sull’attraversamento e sul Ponte Manzoni.

Come in passato la politica di mobilità interna alla città promosso dalle sue forze politiche, sociali e culturali, avrà effetti benefici anche sui comuni intervicini. Che potranno migliorare le problematiche collaterali con interventi migliorativi per niente onerosi.

Basti pensare al Comune di Malgrate che si trova una strada in zona Porto che può utilizzare una possibile corsia di decelerazione, per gli abitanti di quel quartiere, corsia prima indisponibile.

Al Comune di Pescate che lamenta formazione di code verso il ponte Manzoni, bisognerebbe rilevare che il problema delle code, dipenda da un problema annoso e irrisolto: forse è l’occasione per migliorare con opportune misure segnaletiche un ingresso sul Ponte, progettualmente inadeguato fin dalla progettazione, e rendere in questo modo scorrevole l’afflusso in ingresso verso Lecco. Non solo verrebbero meno le code, ma anche la pericolosità che da sempre caratterizza quell’ingresso.

Alessandro Magni