BRIVIO DOPO IL CONSIGLIO:
“SPIRITO UNITARIO IN PANDEMIA?
LE OPPOSIZIONI HANNO
UN PREGIUDIZIO POLITICO”

“Non c’è giorno nel quale non si sente evocare, a ogni livello istituzionale e non, lo spirito unitario. È o non è questa pandemia la più tragica sciagura degli ultimi settant’anni? Che il nostro paese sia multicolore sul piano politico è una caratteristica peculiare e una espressione fortemente democratica. Ma ancora una volta davanti a un identico sentimento di paura e di dolore, la nostra si dimostra una democrazia incompiuta.

In base alla mia esperienza mi sono fatto la convinzione che gli schemi, la logica e persino il lessico della politica sia la stessa a qualunque livello, purtroppo! Mutano le questioni e le dimensioni, ma non si attenuano i ruoli sullo scacchiere, che di volta in volta vede muoversi i vari pezzi.

Fuor di metafora, vengo con rammarico a un commento che voglio condividere con i cittadini. Nell’ultimo consiglio comunale (lunedì 20), vissuto un po’ da vicino è un po’ da remoto, ho provato a sondare il terreno per individuare un comune argine istituzionale all’emergenza. Non una richiesta di generici compromessi, ma più semplicemente di una condivisione delle scelte di breve periodo, motivata dell’urgenza e almeno per quel tempo che ci separa dalle elezioni previste ormai definitivamente per l’autunno. Avevo semplicemente l’intenzione di raccogliere intorno alla conferenza dei capigruppo una sorta di “gruppo scelto“, che insieme trovasse le soluzioni più idonee davanti ai problemi enormi che già si vedono e che il coronavirus ci lascerà certamente come pesante eredità.

Credevo di aver colto nel segno e le dichiarazioni iniziali delle opposizioni sono andate nella direzione attesa. Poi sia la Lega, sia soprattutto Forza Italia, prendendo a pretesto le variazioni di bilancio, hanno sparato a zero, non distinguendo il grano dal loglio e mostrando una netta ostilità di merito e un pregiudizio politico, prendendo a pretesto la lettera che, con alcuni sindaci lombardi del centro sinistra, abbiamo indirizzato al presidente della Regione Attilio Fontana sulla gestione di alcuni aspetti degli interventi in corso e giudizi sommari sull’operato del governo. I toni avevano i decibel di chi ha fatto dei solfeggi preparatori nelle apposite stanze, facendo così cadere ogni presupposto per quel patto non scritto che qualche minuto prima sembrava promettente.

Ognuno si assumerà le proprie responsabilità. E da parte mia non mancherà l’impegno a ricercare la collaborazione più ampia possibile tra le forze politiche presenti in Consiglio per il bene della città, ma al di fuori dei livelli definiti e nominali che qualcuno frequenta, mi viene il dubbio, sempre e solo in vista di una permanente rendita elettorale. Insomma, patti chiari, amicizia lunga!”.


Virginio Brivio


Sindaco di Lecco