CALCIO, GIOACCHINO ADAMO
DEBUTTA CON IL NOVARA
E INCROCIA SUBITO IL PASSATO.
“RENATE RESTA CASA MIA”

GALBIATE – Dopo dodici stagioni trascorse da vice allenatore si separano, almeno temporaneamente, le strade del galbiatese Gioacchino Adamo e il Renate Calcio. Da un paio di settimane infatti l’ex centrocampista del Lecco ha ricompostolo a Novara, insieme a Cevoli, lo staff tecnico lo scorso anno in forza alle pantere nerazzurre. Una piazza in cerca di rilancio dopo la fresca promozione in serie C.

Ma mai distacco fu più doloroso, infatti non si esclude che in futuro Adamo possa rientrare alla base anche perché si è trattato di un divorzio obbligato visto che il nuovo trainer del Renate, Dossena, ha preferito avvalersi del collaboratore avuto la scorsa stagione a Ravenna. “In effetti le cose stanno in questi termini – ammette Gioacchino – anche se devo dire che a Novara mi sto trovando bene e cercherò di dare tutto per questa causa”.

Diceva che tuttora i rapporti con il Renate sono splendidi:
E come potrebbe non essere, Renate è la mia casa. Lavorando da loro alla mattina come contabile quotidianamente mi reco in Lombardia per svolgere le mie funzioni”.

E il pomeriggio percorso inverso per gli allenamenti, un tour de force?
Sinceramente non mi pesa, ma adesso ma parliamo del Novara”.

All’esordio tra le mura amiche avete guarda caso battuto proprio il Renate 3-1.
Sì abbiamo iniziato con il piede giusto. Nel primo tempo meglio il Renate, nella ripresa noi”.

Non le fa un po’ strano allenare a Novarello?
Parecchio, dodici anni non si scordano di sicuro. Cercherò di farci l’abitudine”.

Novara è una piazza importante che ha vissuto la serie A, avverte tensioni particolari?
Le stesse che vivevo a Renate, nel senso che ultimamente anche in Brianza si puntava alla B. Serve metterci sempre il massimo impegno, e continuerò a farlo. Garantito”.

Ipotetica finale playoff Renate-Novara, che farà?
Beh il cuore dice Renate, ma essendo un tesserato del Novara logicamente mi auguro un nostro successo”.

Adamo, esiste nel suo futuro il ruolo di capo allenatore?
Onestamente sono contento così; anche perché rispetto a molti anni fa il secondo viene coinvolto nelle decisioni e ti senti partecipe a 360 gradi. Ribadisco sono felice”.

Indelebile la promozione del Lecco nel 1997 dalla C2 alla C1, ottenuta a Monza contro la Pro Sesto grazie al tuo gol partita siglato al 12’ del secondo tempo supplementare.
Esatto, finì 1- 0 per il Lecco, ricordo anche la grande parata di Monguzzi nel finale, la gioia di mister Gustinetti, tutto indimenticabile. Da calciatore sicuramente la pagina più bella della mia carriera”.

Il momento più bello vissuto a Renate?
Non c’è ne uno in particolare, nel senso che sono stati tutti bellissimi momenti una grande famiglia senza invidie dove ognuno rispetta i suoi ruoli, non invadendo competenze altrui”.

Una sorta di libro cuore dunque.
Ripeto, mi sono trovato benissimo”.

E i tuoi figli?
Simone, il più grande (21 anni), è un centrocampista e quest’anno gioca a Valmadrera in Prima Categoria, Filippo (19) è un difensore centrale del Costamasnaga in Promozione. Fare i professionisti? L’importante è che si divertano e facciano sport, attualmente vivono serenamente questa realtà e in futuro si vedrà”.

Lo scorso febbraio, essendo un classe 72 hai varcato la soglia dei 50 anni. Un traguardo significativo.
Certo, anche se la passione e la voglia di fare sono rimaste inalterate diciamo una tappa – che ti stimola a raggiungere altre importanti mete”.

Alessandro Montanelli