LECCO – Conferenza stampa ricca di spunti quella di Antonio Minadeo, che si è presentato davanti ai microfoni per chiarire le strategie di mercato e delineare la situazione attuale della Calcio Lecco.
Grande focus sulla sessione invernale del calciomercato, che ha visto tante operazioni in entrate e uscita: “Di giocatori del nucleo storico che hanno avuto tanto minutaggio ne sono andati via quattro, Galli, Celjak, Ionita e Lepore, oltre ad Ilari e Beghetto, mentre il resto della rivoluzione ha inciso meno in termini di minuti in campo. Alcune sono state scelte nostre, altre no. Chi vuole stare con noi ci sta, chi non vuole no”.
“Quando siamo arrivati abbiamo avuto un quadro con 17/18 giocatori con contratti già attivi, quindi fare la rivoluzione non era la scelta più adatta, anche perché cambiare così tanti giocatori il 3 di luglio era una scelta azzardata. Visto poi l’andamento generale abbiamo agito”.
“Tre allenatori? Quando le cose non vanno le cose vanno cercate in tanti settori. Qualcosa si deve cercare. Nel calcio l’allenatore paga sempre le scelte di tutti. Abbiamo preferito cambiare gli allenatori, ma a livello professionale ho visto persone che si sono impegnate dal primo all’ultimo giorno in cui sono state a Lecco, mettendoci sempre carica e passione. La gestione di mister Volpe ha la giustificazione di tanti infortuni nel periodo autunnale. Loro hanno pagato le colpe di tutti, ora abbiamo cambiato e dobbiamo concentrarci su alto”.
“Il lavoro atletico è stato un po’ gambizzato dai tanti infortuni. Adesso abbiamo abbassato anche l’età e l’idea è quella di correre per 90 minuti.
“Valente è stato convinto a venire a Lecco grazie alla forza della società. Abbiamo convinto l’allenatore in 24 ore con l’aiuto del vicepresidente. Poi ho preferito tenere un paio di slot per la campagna acquisti perché mi sarebbe piaciuto condividere le scelte con quello che poi sarebbe diventato il nuovo allenatore, ovvio che non è una scelta ottimale”.
Rocco alla Pro Patria? “Per noi non è facile scegliere a chi cedere, quando abbiamo un calciatore in uscita la gestione non è semplice”.
Minadeo che ci mette la faccia: “A me non piace parlare, ma non mi nascondo. Non mi piace apparire, ma cerco di farmi apprezzare per il rispetto che ho per la piazza, la città e il mio lavoro. Cerco di essere il più professionale possibile. Le critiche ci stanno, non fanno piacere, ma chi fa questo lavoro deve essere pronto a ricevere delle critiche se i risultati non arrivano. Mi spiace perché io ci metto davvero tutto me stesso.
“Io cerco sempre di vedere il bicchiere mezzo pieno – continua il direttore sportivo -. Con la società abbiamo dettato uno strada, poi qualcosa va nel modo sperato e qualcosa no”.
Si torna su una delle cessioni più discusse, quella di Galli. “Non è mai stato messo sul mercato. C’era un patto tra me e lui, che è un signore, che se avesse trovato un’altra squadra che gli prolungasse il contratto di un altro anno lo avrei lasciato andare. Per questo avevamo bloccato Zanellato da tempo”.
“Tutte le squadre vogliono migliorare in attacco: ho tanta fiducia su Kristoffersen e Sene, così come in Galeandro. Ora l’allenatore può lavorare con tutto il gruppo e speriamo di poter regalare delle soddisfazioni a questa piazza calcistica, perché se lo merita”.
La forza del club? Secondo Minadeo è la società: “La nostra società, su eventuali cessioni di Kritta e Sipos, non ha voluto neanche parlarne. La sostenibilità di questo club la sta dando il presidente. Kritta e Sipos non saranno ceduti mai, perché il presidente non vuole vendere i migliori. La società è solida, ha passione e non ha bisogno di vendere per avere sostenibilità”.
“Ionita è voluto andare via, lo ringrazio, a me ha dato motivi di crescita, ha fatto tanto per il Lecco, ma per me la parentesi è chiusa. Chajia non era preventivato, sia a livello tecnico che economico, ma c’è stata questa possibilità con uno sforzo importante. Ha avuto una ventata di entusiasmo che lo ha fatto firmare, ma poi ci ha ripensato”.