CARTA VETRATA/”FOSSI IN LORO, NON MI FAREI VEDERE COSI’ VICINO ALLA PORTA DEL CARCERE…”

In ogni dove chiusi si sta male. Lo dico sempre ai miei figli. Come un mantra, come una difesa.
Il carcere, il gabbio come lo chiama mio marito, è luogo degli ultimi, arruolati d’ufficio fra gli ultimi. Nessuno tocchi Caino. Lì dentro ci sta la vita che non siamo stati capaci di comprendere, non siamo stati capaci di salvare.

E il tempo lì dentro non è come qua fuori. Tortora disse che lì un minuto è un’ora, un’ora un giorno, un giorno un mese… Sofri disse che gli anni passano in fretta, sono certi pomeriggi che non passano mai.

Questa mattina, paradossi dei paradossi, visti fatti e pietre preziose in gran quantità, la Lega Nord, manifesterà contro il decreto “Svuotacarceri”, davanti al Carcere di Pescarenico.

Loro sono così. Rudi e disattenti.
Il carcere deve essere così inumano, invivibile, una fogna. E che si sappia! Altro che migliorare le condizioni di vita dei detenuti. Il carcere deve essere, e deve rimanere, un inferno. E se l’inferno è pieno, sovraffollato addirittura, significa che il male assoluto (assoluto) esiste.

E se esiste il male assoluto la vita non è degna di essere vissuta, né per chi sta dentro né per chi sta fuori.

Forse i manifestanti di questa mattina in cuor loro stanno iniziando a veder più nitida un’altra strada. La butto io, da casalinga che non ha voluto nemmeno le inferriate intorno al giardino: magari un deterrente efficace sarebbe non aver bisogno di rubare perché si dispone di un minimo di sussistenza, chessò con un reddito minimo garantito…

Costerebbe forse meno che mantenere e costruire nuove carceri….(lo dico per l’ex Ministro Castelli)

Poi ti fermi un attimo. Fai abbassare la tv ai figli, fermi il Folletto e ripensi al deterrente e ai politici. Ai politici e al deterrente e ti rendi conto che non sta in piedi.

Basta guardare le bandiere che sventolano lì.

Avevano, hanno, vagonate di soldi pubblici a disposizione da comprare tutta la Tanzania, eppure han comprato diamanti, mutande, verdi almeno da pulite, titoli di studio albanesi, muratori per casa propria…

No, non si può è un deterrente che si giocherebbero in un’elezione o due.

Mi sembra di sentire Berlusconi che dava soldi a Ruby perché non si prostituisse.

E’ una questione culturale ma bisogna vedere chi ruba a chi. Per come è strutturato l’attuale sistema, rubare a chi è più ricco di te non è un furto, è un atto di giustizia sociale. E’ rubare a chi è più povero di te che è imperdonabile. E non sarà perdonato.

E’ per questo che resta paradossale che protesti proprio la Lega contro il Provvedimento “svuotacarceri”.

Difensori della patria dagli immigrati, dai comunisti, da gay e lesbiche, dai centri sociali, difensori strenui della cristianità, dal linguaggio raffinato e l’accento del lombardo colto ed efficiente, viste le accuse e le pietre preziose in gran quantità e tutto il resto, se fossi in loro – ascoltino una vecchia casalinga – non mi farei vedere così vicino alla porta di entrata.

E’ un attimo ritrovarsi dentro.

Carta Vetrata