‘SALVARE’ VILLA MANZONI CON
CARTOLINE-LOTTERIA? FACCHINI:
“UNA TROVATA COMMERCIALE”

Caro direttore,
duccio facchini QQLleggo con una punta di disperazione la notizia dell’iniziativa della cartolina-lotteria per “salvare” Villa Manzoni e ripenso all’articolo 9 della nostra Costituzione: “La Repubblica tutela il paesaggio e il patrimonio storico-artistico della Nazione”. Non discuto la genuinità, ma colpisce il fatto che l’attuale assessora alla Cultura di Lecco legittimi una trovata commerciale che lo storico dell’Arte Tomaso Montanari ha definito su la Repubblica nient’altro che un “televoto” che rinnega la “tutela pubblica sistematica del patrimonio diffuso (prescritta dall’articolo 9 della Costituzione)”.
 
“È come se si accorpassero e si depotenziassero gli ospedali e gli ambulatori dei medici di base -ha scritto Montanari- e poi il presidente del consiglio chiedesse di segnalare alcuni malati all’indirizzo guarigione@governo.it, dicendo che i ‘più votati’ saranno risanati”.
 
I sostenitori dell’account bellezza@governo.it tagliano corto, “Sì, sarà anche un concorso a premi, ma qui contano i denari”. Per realizzare che cosa?, mi chiedo. Le interviste rilasciate in questi giorni dall’assessora competente lasciano perplessi circa gli obiettivi: fare di Villa Manzoni un “‘bene di richiamo’ per rendere una località attraente dal punto di vista turistico”.
 
Lo status quo è un oltraggio da superare, senza dubbio, ma è altrettanto grave piegare le “pietre” del patrimonio a logiche da blockbuster (o da specchietti di “richiamo” per le allodole). È rinnegare lo spirito altissimo del dettato costituzionale, che certo non immaginava la “merce sul bancone” per turisti ma al contrario era ben consapevole che il patrimonio storico-artistico della Repubblica costituisse un “potentissimo strumento di educazione alla cittadinanza e di innalzamento spirituale” (Montanari, Le pietre e il popolo, Minimum Fax). Rendendoci tutti uguali, salvandoci dal luna park.
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Duccio Facchini
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