CHE GIUSTIZIA? UN’ALTRA CHANCE:
MOSTRA E CONFERENZE
E LA CELLA A PALAZZO BOVARA

LECCO – Il Comune di Lecco, insieme a un’ampia rete di soggetti della società civile, istituzioni, enti, associazioni e realtà sociali, ha aderito all’iniziativa della Caritas Decanale di Lecco e della Caritas Ambrosiana per allestire in città, dal 27 marzo fino al 6 aprile, all’interno del palazzo comunale, la mostra APAC e l’installazione Extrema Ratio, all’interno del progetto “Diamoci un’altra chance: quale giustizia?”.

“Abbiamo aderito e ospitiamo con piacere in municipio questo progetto perché riteniamo importante accendere un riflettore su temi complessi, e che necessitano di particolare attenzione e approfondimento, come la giustizia, le condizioni di detenzione, la rieducazione dei carcerati – sottolinea l’assessore alla Cultura del Comune di Lecco Simona Piazza -. I visitatori, attraverso la mostra APAC e l’installazione Extrema Ratio allestite nel cortile del palazzo comunale , potranno sperimentare l’esperienza della detenzione in una cella carceraria, una breve esperienza multisensoriale, ma di grande impatto che sicuramente sarà fonte di riflessione e spunto di dibattito”.

I temi promossi dall’iniziativa riguardano la giustizia: i reati e i crimini rompono il patto sociale di convivenza, generano allarme, paura e senso di insicurezza nella comunità e richiedono risposte efficaci. Le risposte che conosciamo spesso lasciano soli i rei, alle prese con l’espiazione di una pena che non serve a prevenire la recidiva, ma lasciano sole soprattutto le vittime, dirette e indirette, con le loro sofferenze e i danni prodotti dal crimine che hanno subito. Inoltre lasciano soli i cittadini alle prese con le loro paure, insicurezze e un desiderio di giustizia che a volte si trasforma in desiderio di vendetta e in odio.

L’attesa e a volte la pretesa di una risposta di giustizia forte, certa e risolutiva che ristabilisca l’ordine sociale sono quasi sempre identificate con la reclusione: al male del crimine si risponde con il male della pena in carcere, convinti che questo raddoppio del male possa generare il bene, per chi ha commesso il reato, con la chiusura in carcere, per chi ha subito il reato, con il sentirsi ripagato del male ricevuto e per la società con il sentirsi anch’essa ripagata e rassicurata per il futuro. Ma la pena detentiva non riesce quasi mai a rieducare il reo e a prevenire la recidiva. Le persone detenute si deresponsabilizzano rispetto alle conseguenze del reato e coltivano un senso di rancore sociale che favorisce un ulteriore coinvolgimento nel mondo criminale. Da questa riflessione prende le mosse il progetto, la possibilità di immaginare una giustizia che si prenda cura di tutte le parti, vittime, rei e comunità, attraverso progetti in grado di promuovere la responsabilizzazione e la riparazione da parte dei rei verso le vittime e la comunità, che li mantenga inclusi nella compagine sociale a garanzia della sua tenuta e dell’ordine sociale. Promuovere l’accoglienza, l’ascolto, i bisogni delle vittime,offrendo loro le opportunità per andare oltre l’esperienza di solitudine. L’iniziativa si sviluppa attraverso l’allestimento di una mostra e di una installazione aperte al pubblico nel cortile del municipio, visite guidate, e tre appuntamenti di riflessione e
approfondimento rivolti ai cittadini, ai giovani, alle scuole e agli operatori e volontari del settore sui temi della giustizia e della pena, che si terranno presso l’Auditorium Casa dell’Economia e in sala Don Ticozzi a Lecco.

LA MOSTRA APAC
La mostra racconta la trentennale esperienza brasiliana basata sul modello di carcerazione “alternativo” gestito dall’APAC (Associazione di Protezione e Assistenza ai Condannati), esperienza che, a partire dalle consapevolezza delle condizioni di violenza estrema e recidiva altissima delle carceri brasiliane, si è misurata con il tentativo di recupero, riabilitazione e reinserimento sociale di molti condannati attraverso strutture gestite, in convenzione con le istituzioni regionali e locali, da volontari, personale amministrativo e dagli stessi detenuti. Una scommessa che propone prima di tutto uno sguardo nuovo su chi è in carcere: uno sguardo che crede alla possibilità del cambiamento personale, condannando il crimine, ma salvando la persona. All’interno di questa esperienza i tassi di recidiva sono stati abbattuti dell’85%.

L’INSTALLAZIONE EXTREMA RATIO
L’installazione “Extrema Ratio” è un progetto di Caritas Ambrosiana che si propone come un percorso esperienziale che permette alla cittadinanza di fermarsi a riflettere sulle gravi condizioni in cui versa la gran parte delle carceri italiane. Intorno e dentro una cella di otto metri quadri, realizzata dai detenuti nella falegnameria del Casa di Reclusione di Bollate, si attiverà un “gioco di ruoli” in cui alcuni “esperti” interpreteranno gli agenti penitenziari mentre i visitatori, in gruppi di sei, si faranno volontariamente arrestare e rinchiudere nella cella, non per mesi o anni, ma per soli cinque minuti. Pochi minuti per capire che, nonostante l’articolo 27 della Costituzione, la cella rappresenta la negazione dello spazio e del tempo, dell’intimità personale, della possibilità di scelta e infine della dignità stessa delle persone. Al termine dell’esperienza di “reclusione” i cittadini e i giovani potranno così condividere con operatori e volontari le riflessioni, i dubbi e gli interrogativi sorti durante l’esperienza.

GLI ORARI E LE VISITE GUIDATE
La mostra sarà visitabile dal lunedì al venerdì dalle 9.30 alle 12.30 e dalle 13.30 alle 17.30, il sabato dalle 9.30 alle 12. Sono previste inoltre delle visite guidate curate dagli operatori insieme agli studenti dell’IIS Bertacchi di Lecco, all’interno del progetto di alternanza scuola-lavoro su giustizia riparativa e legalità, che insieme illustreranno in modo approfondito i temi della mostra dopo l’esperienza di visita della cella.

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LE CONFERENZE DI APPROFONDIMENTO
Venerdì 29 marzo ore 21, Auditorium Casa dell’Economia
Giustizia e pena: punire o riabilitare e riparare?
Interverranno: Luciano Violante (ex-magistrato, docente ed ex-presidente della Commissione
Antimafia e della Camera dei Deputati), Francesco Maisto (Presidente emerito del Tribunale di
Sorveglianza di Bologna) e Adolfo Ceretti (docente presso l’Università Bicocca di Milano,
criminologo ed esperto in materia di giustizia riparativa).

Sabato 30 marzo ore 9.15, Auditorium Casa dell’Economia
Ritessere strappi: ragazzi che sbagliano, comunità che responsabilizzano
Interverranno: Giuseppe Centomani (direttore del Centro per la Giustizia Minorile di Bari,
sociologo, educatore nelle carceri minorili) e Don Claudio Burgio (fondatore dell’Associazione
Kayros Onlus Minori, Comunità e Famiglia e Cappellano dell’Istituto Penale Minorile Cesare
Beccaria di Milano).

Sabato 30 marzo ore 15, Sala Don Ticozzi
Per una comunità che rende giustizia, per una giustizia che rende comunità
Interverranno: Ivo Lizzola (docente di Pedagogia Sociale e della Marginalità presso l’Università
degli Studi di Bergamo, esperto di pedagogia penitenziaria) e Bruna Dighera (psicologa
giuridica e psicoterapeuta, Tavolo per la Giustizia Riparativa di Lecco).