CONFRONTO TRA PROCURATORE
E ORDINE DEI GIORNALISTI. TEMA
LA “SORDINA” ALL’INFORMAZIONE

LECCO – Rispettando il “frame” all’origine dell’incontro (ovvero l’atteggiamento che verrebbe in qualche modo addebitato al Capo della Procura lecchese Ezio Domenico Basso) è difficile avere notizie anche sulla riunione avvenuta martedì al quinto piano dell’edificio a vetri di corso Promessi sposi.

Davanti a Basso c’erano il presidente dell’Ordine dei Giornalisti della Lombardia Riccardo Sorrentino (foto a destra) e un rappresentante nazionale dello stesso Ordine professionale. Sul tavolo due questioni principali, su una delle quali vige il segreto originato dal procedimento giudiziario in corso (nei confronti del collega del ‘Giorno’ Daniele De Salvo, indagato per una norma che parla di “pubblicazione arbitraria di atti di un procedimento penale nella vicenda della morte di una psicologa annegata settimane fa nelle acque del Lago). L’altra come anticipato è la tematica relativa ai non facili rapporti tra la Procura della Repubblica di Lecco – segnatamente il suo capo – e il mondo dell’informazione locale.

Sorrentino avrebbe esposto a Basso le lamentele della categoria in ordine alla costante “sordina” imposta ai media sull’attività della giustizia nel capoluogo manzoniano – con l’applicazione integrale (e secondo alcuni giornalisti “integralista”) delle norme in materia, soprattutto la famosa Legge Cartabia. Niente nomi di indagati, silenzio assoluto sulle inchieste: rapporti difficili a un livello tale che – e questo è invece confermato dall’Ordine regionale – non si riscontrerebbe nelle altre procure della Lombardia. E pure nella quasi totalità della penisola.

Risultati? Ufficialmente non vi sono certezze, in via del tutto ufficiosa invece pare di capire che Basso non abbia manifestato alcuna intenzione di modificare il proprio atteggiamento.

RedGiu

LEGGI ANCHE:

COLLEGA DEL ‘GIORNO’ INDAGATO PER AVERE SVOLTO LA SUA PROFESSIONE