L’OPINIONE SUI DIVIDENDI LRH AI COMUNI: “LA CULTURA DELLE CARE BOLLETTE”

Cara Lecconews,
nella Commissione Cultura di martedì si è illustrato come si spenderanno i soldi forzatamente pagati in più del necessario dai cittadini attraverso le loro bollette dell’acqua frutto del dividendo che LHR per mano di Acinque ha girato ai Comuni.

Un dividendo di 4 milioni, di cui ben 540.000 € solo a Lecco.

-Come chiaramente ha sottolineato il consigliere Tagliaferri nella stessa Commissione su questo aspetto – i cittadini che pagano più del dovuto le bollette – bisogna, bisognava, bisognerebbe bisognerà, fare una seria riflessione. Sacrosanto.

Soprattutto se poi si celebra tutto ogni volta come un successo, come fa questa Giunta, salvo dimenticare, volutamente, che neanche un anno fa la stragrande maggioranza dei sindaci, Gattinoni compreso –  Delibera nr 33 dell’8 luglio – aveva dato il via libera ad aumenti delle bollette dell’acqua per i prossimi 6 anni. (precisamente del 6%, ogni anno, per i primi 3, e di un ulteriore 5%, ogni anno, per i 3 successivi)

Mica briciole in un bilancio per famiglie e imprese in questi tempi duri.

-I cittadini continuano a pagare più del dovuto le bollette e il Comune di forza prende questi soldi e li dà in buona parte ad associazioni e per tappare i buchi di una programmazione culturale e turistica precaria.

-E magari come l’anno scorso li useranno pure per pagare l’affissione di manifesti con il logo del Comune in spazi come la Piccola già del Comune dati pure gratis a privati che poi fan pagare il biglietto d’ingresso per la musica, o ancora per un costoso concerto di cornamusa elettrica in Erna per un pugno di spettatori o ancora per qualche rinfresco, qualche consulenza, o così da girare al privato i proventi della tassa di occupazione suolo pubblico, come per esempio per le giostre ecc…

-Poi però aumenta l’Irpef, il costo della mensa scolastica, riduce i servizi e non ha nemmeno i soldi per evitare gli aumenti alle famiglie con manco 5.000€ di Isee annui.

La cultura delle care bollette.

Paolo Trezzi
Lecco