L’ ‘EDITORIALE’ DEL SINDACO:
“UNITI E INTRAPRENDENTI
PER AFFRONTARE LA CRISI”

È comprensibile che in questa fase dell’epidemia lo sguardo di ciascuno di noi sia rivolto in prevalenza e con legittima ansia ai numeri che orbitano intorno al quotidiano bollettino della Protezione Civile. Non disgiunti dalle interpretazioni non sempre concordanti di quelli che, per comodità, chiamiamo scienziati.

Ogni atteggiamento, ogni scelta più o meno grande, dal ristorante alle vacanze, dalle modalità delle relazioni dentro e fuori il perimetro familiare, ogni comportamento insomma, viene deciso da un non facile complesso tra le cifre del contagio, il senso di responsabilità e il desiderio di liberarci della mascherina, simbolo della protezione e della clausura. Ma non dovrebbe sfuggire, a nessun livello, come i prossimi mesi, anzi le prossime settimane, si incaricheranno di disegnare il futuro prossimo venturo.

Tra gli stati generali in corso di celebrazione e gli stati del cittadino, non ci corre un oceano, bensì la distanza che si staglia tra i vertici e la base nelle comuni e più tradizionali democrazie. Se è vero, cioè, che nei prossimi giorni sarà pagata a ciascuno dei richiedenti la cassa integrazione, è altrettanto vero che questo è solo un aspetto di un complesso e complicato mosaico che non sarà facile comporre, perché molteplici sono le variabili e troppi i punti di vista.

Per quanto mi riguarda, ho sempre colto come pubblico amministratore e cittadino l’invito del Presidente Mattarella all’unità, non come una sorta di resa ai dettati dell’emergenza, una specie di supina adesione al corso delle cose, senza disturbare il “macchinista”. Al contrario ritengo che proprio per tutte queste sfide occorre vivacità di pensiero, premessa fondamentale perché la sintesi, le decisioni di ultima istanza corrispondano ai sentimenti e alle esigenze del Paese e non obbediscano solo a formule, a sigle, ai miliardi in entrata ed in uscita, convinto come sono che sia sempre più utile e consapevole affidarsi alla capacità degli uomini.

In sostanza preferisco sempre la buona politica agli algoritmi!

Virginio Brivio

Sindaco di Lecco