EMERGENZA EDUCATIVA:
FRANCOIS-XAVIER BELLAMY
ALL’ISTITUTO FIOCCHI

Fiocchi_pubblico3LECCO – Venerdì l’istituto superiore Fiocchi, in collaborazione con il comitato “Vive le francais” e con la professoressa Giuditta Boscagli, ha organizzato una serata dedicata all’emergenza educativa. Ospite speciale Francois-Xavier Bellamy, insegnante parigino e autore del libro “I diseredati. Ovvero l’urgenza di trasmettere”, tradotto in italiano, spagnolo e inglese dopo aver venduto 30.000 copie in Francia.

Ad introdurre la serata il dirigente scolastico Claudio Lafranconi, che ha ricordato come l’educazione e la formazione, intese nel loro significato più ampio, rappresentino dei pilastri irrinunciabili in qualunque percorso scolastico. Dopo aver posto l’accento sull’importanza di creare una scuola non troppo “alla misura di bambino”, ma in grado di dare vita a un ambiente in cui anche le difficoltà siano uno stimolo e un’occasione di crescita, ha dato spazio a Francois-Xavier Bellamy.

Claudio LafranconiIl giovane filosofo francese, attraversando il pensiero di Cartesio, Rousseau e Bordieu, ha esposto le proprie idee riguardo all’educazione e all’importanza di trasmettere alle nuove generazioni il patrimonio culturale: “In Francia, come in Italia, l’espressione più utilizzata per riferirsi alla cultura è quella di bagaglio e tutti noi sappiamo che per viaggiare comodi una valigia deve essere snella e maneggevole. Ma siamo sicuri che per la cultura sia proprio così? La cultura, in realtà, non è qualcosa in più, da possedere, ma qualcosa che ci permette di diventare ciò che davvero siamo, che ci rende davvero liberi”.

Dialogando con gli studenti presenti in sala, Francois-Xavier Bellamy li ha sfidati a scoprire se davvero il suo insegnamento della filosofia sia un ornamento inutile, se lo studio di una poesia sia un’aggiunta alla propria vita oppure se lo studio dei grandi autori sia una possibilità per far crescere in modo originale e personale il proprio pensiero.

Bellamy si è anche rivolto ad educatori ed insegnanti, chiedendo di intraprendere con i propri ragazzi la “guerra” della trasmissione e si è interrogato su come sia possibile che il concetto di autorità non sia in contrasto con la libertà a cui ciascuno anela: “Ciò che rende l’uomo differente dagli animali è proprio la mediazione. Questo è il grande paradosso: ogni uomo ha bisogno dell’altro per essere pienamente se stesso perché nessuno si fa da solo e nessuno si fa immediatamente”.