FALSE FATTURE SUGLI AFFITTI:
CONDANNATI UN COSTRUTTORE
SU TRE E CINQUE “INQUILINI”

CALOLZIOCORTE/LECCO – L’operazione “Do ut des”, portata a termine della Guardia di Finanza due anni e mezzo fa si è conclusa oggi davanti al giudice delle udienze preliminari, Nora Lisa Passoni.

Otto le persone finite alla sbarra: l’imprenditore Aurelio Bolis e i due figli Franco e Pietro, assistiti dall’avvocato Saverio Megna, mentre Davide ed Eugenio Di Leo, Pietro e Mario Sirianni e Marzio Lanzaro erano difesi dagli avvocati Marcello Perillo, Stefano Di Donna e Gerlando Alongi.

Le contestazioni avanzate dalla Procura, sulla base delle indagini della Guardia di Finanza a Calolzio e dintorni: dichiarazione fraudolenta mediante uso di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti ed emissione di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti. Secondo quanto accertato dai finanzieri, sarebbero state emesse false fatture, consentendo così ad alcune società gestite dagli imprenditori di aumentare artificiosamente i costi di esercizio, poi in sede di dichiarazione fiscale annuale abbattevano i debiti con l’erario. I vantaggi per i cinque inquilini erano di avere uno sconto sui canoni di locazione.

Durante l’udienza preliminare Aurelio Bolis e i due figli hanno scelto il rito abbreviato, mentre i cinque inquilini hanno scelto il patteggiamento.

La Procura ha chiesto la pena a 2 anni e 8 mesi per Aurelio Bolis, 9 mesi per il figlio Franco e 6 per l’altro figlio Pietro. Dopo una lunga camera di consiglio il giudice Nora Lisa Passoni ha letto la sentenza, con la condanna a un anno e 8 mesi per Aurelio Bolis, il patteggiamento a un anno e 6 mesi per Davide ed Eugenio Di Leo, Pietro e Mario Sirianni e Marzio Lanzaro e l’assoluzione di Pietro e Franco Bolis.

RedGiu