tagliare fermate e corse del treno, ridurre un servizio pubblico tanto più quando ampiamente usato è una porcheria.
La soppressione di due fermate, come quelle di Osnago e Airuno per ben la metà delle corse giornaliere, quando raccolgono utenza di un bacino ben più ampio delle sole due stazioni, resta una porcheria.
Già il metodo usato da Trenord, l’averlo annunciato a cose fatte, non averlo condiviso, motivato, valutato preventivamente con le istituzioni locali, con i comitati dei pendolari che purtroppo vengono rilegati, come al solito, a finti e inoffensivi interlocutori, è una porcheria.
La dimostrazione della disattenzione, voluta e menefreghista, dei vertici di Trenord ed evidentemente della stessa Regione appaltatrice del servizio.
Non so cosa bisogna fare, forse la strategia di Trenord è sopprimere queste fermate ogni quattro treni e per questo ha annunciato che lo farà ogni due ma, finora, a ogni loro scelta riduttiva è seguita qualche settimana di protesta e poi una presa d’atto. Sempre.
Qui servono le istituzioni locali, azioni coordinate dei pendolari, pressioni.
Manca ancora tanto ma azioni di boicottaggio civile dei lavori anche indiretti delle prossime Olimpiadi invernali può essere un treno su cui salire.
Trenord ci sta dicendo: prendete l’auto.
PS: È solo una nota di colore, forse, ma se abbiamo Sindaci, come quello di Lecco, che in campagna elettorale promettevano (pur non avendone titolo e potere) le corse da/per Lecco Milano in 30′ era ed è evidente, anche per conferma tecnica, che l’unico modo era ed è sopprimere più fermate lungo la tratta.
L’avrà mica preso in parola anche Trenord….?
Paolo Trezzi
Lecco
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