FORCONI/TREZZI: “IL PROSPERO
E L’AGONIZZANTE”

Egregio direttore,
sperando lo faccia anche “
Carta Vetrata” vorrei rispondere anch’io alla replica dei Forconi lecchesi. (quei 6 o 7 che sono). Partendo da un ragionamento e una domanda: che cosa accomuna un ricco commerciante e un piccolo esercente di paese?

Niente.

E’ come se Marchionne e un metalmeccanico fossero iscritti alla stessa associazione perché entrambi lavorano nell’auto. Non mi è quindi molto difficile leggere la cosiddetta rivolta dei forconi per quello che vedo, forse perché lavoro in banca, ho la pancia piena che, come si sa, anche quella non aiuta a digerire, ma anche, forse, aiuta a vedere che nelle stessissime banche – sono tutte uguali – ci sono mucchi di Bot accumulati dai commercianti ricchi anche grazie all’evasione e voragini di debiti dei piccoli bottegai strozzati dallo Stato ma ancor prima dalla grande distribuzione e dallo sfruttamento.

E non è verosimile che a entrambi – il prospero e l’agonizzante – il pur esoso fisco, il pur esoso stato tiri la stessa stangata. E vedere che il miliardario (Berlusconi) sta con i forconi, vedere i neofascisti che stan dentro i forconi e l’agonizzante che se li mette o lascia al fianco è la prova provata che qualcuno cavalca e l’altro trotta bendato.

E vedere che chi (sulla carta) vuole più diritti per tutti, più equità, “come mai come mai sempre in culo agli operai..” .. sopporta chi per vent’anni è stato Stato e chi anni prima per 20 anni era stato quello Stato, non crea confusione sociale crea distacco.

Diteglielo ai forconi di farsi spiegare durante i comizi, durante i presidi da celerini con i fiori in bocca, dai passeggeri di jaguar, da evasori, dai fascisti, dai pentastellati e dagli applauditori dell’antistato se il loro libero mercato di ieri guaritore di tutti i mali non è poi lo stesso che chiude le vecchie serrande, e apre i supermercati, che favorisce la speculazione e lo sfruttamento e fotte la piccola impresa, il lavoratore e i contoterzisti.

Diteglielo voi. E ditegli che è meglio cercarsi buoni compagni di viaggio e non forche che al posto di volere più diritti per tutti vogliono solo diritti per la loro casta, il loro clan.

Gli stessi che sono stati per anni claque del libero mercato.

Paolo Trezzi