GRAVI CARENZE D’ORGANICO
NEL CARCERE DI PESCARENICO.
LA CISL SCRIVE AL MINISTERO

LECCO – Ci sono gravi carenze di personale alla casa circondariale di Lecco. È quanto denuncia Matteo Zizza, il segretario generale territoriale della Fns Cisl Monza Brianza Lecco, in una sua lettera inviata al Provveditorato generale per la Lombardia, l’organo periferico di livello dirigenziale generale del Ministero della Giustizia.

In particolare, Zizza evidenzia la mancanza di personale per quanto concerne le qualifiche di funzionario contabile e pedagogico. “Attualmente – scrive Zizza – sono presenti: un funzionario contabile su due previsti in pianta organica e tre funzionari mentre dei tre funzionari giuridici pedagogici previsti in servizio nessuno è presente, con notevoli problemi nella gestione della popolazione detenuta. Da ciò deriva che solo sul personale di polizia penitenziaria gravano tutte le problematiche che sono connaturate alla gestione delle persone detenute con evidenti ricadute in termini di aggravio di lavoro e di stress lavorativo”.

Il segretario della Fns Cisl sottolinea poi l’evidente stato di disagio di chi lavora all’interno della carcere di Pescarenico: “È di tutta evidenza quanto possa essere il contesto di sofferenza e disagio in cui operano i poliziotti penitenziari della casa circondariale di Lecco, un manipolo di uomini e donne chiamati ad assolvere ai propri doveri ben oltre lo stretto “dovuto” e ciò solo grazie all’alto senso di responsabilità che consente all’amministrazione penitenziaria tutta assolvere alla propria mission. Alla luce delle suepposte considerazioni questa organizzazione sindacale ritiene che sia superato il livello di carico di lavoro tollerabile, stante la perdurante condizione di emergenza che è foriero di un livello critico di stress da lavoro correlato, tale da rendere intollerabile ogni ulteriore indugio da parte dell’amministrazione nel porre un rimedio serio e strutturale alla consolidata ed oggettiva carenza d’organico del personale”.

A sostegno di tutto questo è intervenuta anche Rita Pavan, segretaria generale della Cisl Monza Brianza Lecco, che in una lettera inviata al Provveditorato, ha voluto sottolineare le ragioni di chi lavora con grandi difficoltà nella casa circondariale lecchese. Rita Pavan ha voluto ribadire la gravità dell’assenza di figure professionali di rilievo: “Queste figure svolgono compiti importanti e delicati, e non le sfuggirà il fatto che la loro assenza o forte ridimensionamento, non solo finisce con il gravare ulteriormente il carico di lavoro del personale di polizia penitenziaria, ma mette a rischio il proficuo svolgimento delle attività nella casa circondariale, con i detenuti, con le loro famiglie e con le istituzioni con le quali il carcere deve relazionarsi. Certa che vorrà prendere a cuore la situazione venutasi a creare a Lecco, chiediamo un intervento urgente presso i livelli preposti (PRAP di Milano e DAP di Roma), per gli interventi auspicati”.