GUIDA ALPINA LECCHESE
CONDANNATA A RISARCIRE
CON SESSANTAMILA EURO
UN ESCURSIONISTA VENEZIANO

LECCO – Il giudice civile Alessandro Colnaghi ha condannato una guida alpina di Lecco, 63 anni, accusata di non avere ottemperato ai propri doveri professionali, in quanto quando un suo cliente cadde in un crepaccio durante un’escursione sul Cevedale, sei anni fa. La vittima, un 50enne del Lido di Venezia, non sarebbe stata legata in cordata.

A rendere nota la sentenza civile lo studio legale che assiste la controparte; l’escursionista partecipava a una ascesa invernale sugli sci con altre 12 persone. La caduta nel crepaccio apertosi sotto ai piedi ha provocato a detta dei periti lesioni gravi – con lunghe cure e una riabilitazione per danni stimati in 60mila euro più spese legali.

La tesi dei legali Augusto Palese e Paolo Vianello ha sostenuto che la caduta del loro assistito fosse imputabile “alla errata scelta, operata dalla guida alpina, di far procedere gli escursionisti non in cordata, ovvero senza essere legati fra di loro”. La corte ha dato loro ragione.

RedGiu