IMPRESE ‘RAGNI’ IN PATAGONIA:
NUOVA VIA PER I “TRE MATTEI”,
FIZ ROY SFUMATO DI UN SOFFIO

LECCO -Si ferma ad un soffio dalla vetta del Fitz Roy il tentativo di concatenamento di Moroni e Gheza, mentre Della Bordella, Bernasconi e Pasquetto aprono una nuova via all’Aguja Standhardt. Questo il bilancio della stagione patagonica 2019-20 dei Ragni della Grignetta dopo la prima finestra di bel tempo.

Aspettando il Torre i “tre Mattei” aprono una nuova via sulla Standhardt
La “ventana” (finestra di bel tempo di più giorni) di questa prima metà di febbraio è stata sfruttata nel migliore dei modi anche dai Ragni Matteo Della Bordella e Matteo Bernasconi, arrivati da poco in Patagonia con il compagno Matteo Psquetto.
Il loro obiettivo principale, come già annunciato, è la realizzazione della prima salita in stile alpino della parete Est del Cerro Torre, lungo la via del Diedro degli Inglesi, già tentata lo scorso anno da Della Bordella e Psquetto. Le condizioni della parete però non consentono ancora di effettuare il tentativo, quindi i tre hanno sfruttato le giornate di bello aprendo una nuova via sull’Aguja Standhardt, la più “piccola” delle cime del gruppo del Cerro Torre.

Per Moroni e Gheza due ripetizioni e una grande “cavalcata” nel gruppo del Fitz
Il primo ad entrare in azione quest’anno è stato però Luca Moroni, che, alla sua prima esperienza in Patagonia, assieme all’amico Leo Gheza, si è trovato di fronte un paio di mesi di tempo decisamente pessimo, anche per i famigerati standard del luogo. Nonostante questo i due sono riusciti a dare un primo assaggio allo stile di scalata patagonico con una veloce della bella via Fonrouge all’Aguja Guillaumet, portata a termine in condizioni non proprio ottimali, ovvero da affrontare tutta con i ramponi ai piedi.
A fine gennaio Luca e Leo sono riusciti a piazzare un’altra bella ripetizione, questa volta sull’Aguja Saint Exupery, dove hanno ripercorso le tracce di Silvia Metzeltin e Gino Buscaini, i due pionieri e”cantori” della Patagonia, che, nel 1968, aprirono l’itinerario lungo la cresta est della montagna, in cordata con Lino Candot, Walter Romano e Silvano Sinigoi.
Queste due salite sono state solo le prove generali della bella cavalcata che li ha visti in azione nei giorni scorsi quando, approfittando dell’arrivo della tanto attesa finestra di bel tempo, hanno effettuato il tentativo (mancato per un soffio) di traversata dall’Aguja Guillaumet, al Fitz Roy, passando per la cima dell’Aguja Mermoz.

In attesa del “secondo tempo”
Nel frattempo le pareti del Torre si sono liberate di gran parte del ghiaccio che le ricopriva, quindi ora le condizioni potrebbero essere buone per il principale obiettivo che i tre Mattei si sono posti. Il “secondo tempo” di questa ennesima stagione patagonica dei Ragni sta dunque per cominciare e, se il meteo sarà favorevole, ne vedremo davvero delle belle.
Per Moroni e Gheza i giorni di permanenza sotto alle montagne dell’estremo sud del mondo sono ormai agli sgoccioli, ma a brevissimo altri due Ragni cominceranno la loro “migrazione”. Manca infatti meno di una settimana alla partenza di Luca Schiera e Paolino Marazzi.