IN TRIBUNALE LA DOPPIA BEFFA
DEI CONTRIBUTI PAGATI DA 5
LAVORATORI SUDAMERICANI

LECCO – Hanno presentato domanda di regolarizzazione in Italia, come previsto dal decreto rilancio 34 del 2020 – quello post pandemia – ma sono stati scoperti come lavoratori irregolari. Inoltre avrebbero pagati i contributi al posto del datore di lavoro, quindi una doppia beffa. A processo sono finiti cinque sudamericani.

Il titolare, secondo quanto ricostruito, offriva un lavoro in campo agricolo a Lecco. Un’attività che non avrebbero mai svolto.

A processo – davanti al giudice Martina Beggio – sono finite cinque persone, mentre il datore di lavoro O. Z., 40enne, residente nella provincia di Monza e Brianza, ha già chiuso il conto con la giustizia in sede di udienza preliminare. Oggi in aula due imputati, una donna originaria del Perù e residente a Mariano Comense e un uomo originario della Colombia e residente nel Varesotto, hanno ricostruito nei dettagli quanto accaduto. Il titolare dell’azienda, dopo un primo contatto offriva a Lecco del lavoro agricolo e spiegava che nella prima fase avrebbero ricevuto la busta paga, ma loro – da dipendenti – avrebbero dovuto versare i contributi.

I due imputati hanno chiarito che non hanno mai svolto alcun lavoro agricolo a Lecco, ma hanno versato per alcuni mesi i contributi. Poi – quando hanno chiesto la regolarizzazione in base al decreto 34 e presentato la busta paga – è scattata l’inchiesta e la Procura ha disposto accertamenti. Le indagini sono state condotte dall’ufficio immigrazione e dalla Squadra Mobile di Lecco che hanno scoperto come si trattasse di lavoro fittizio.

Sulla vicenda pende un ricorso davanti al Tar Lombardia da parte della società così, in attesa del pronunciamento, il processo di Lecco è stato rinviato a ottobre.

A. Pa.