INDUSTRIA: FRENATA NEL 2019,
INCERTEZZE DA ‘CORONAVIRUS’.
RIVA: “RESTIAMO COMPETITIVI”

LECCO/SONDRIO – Nell’ambito dell’Osservatorio Congiunturale sul secondo semestre 2019, i dati riguardanti i territori di Lecco e di Sondrio sono in linea con il quadro tracciato per le tre province (Lecco, Sondrio e Como) considerate nel loro complesso.

“La fase di rallentamento congiunturale, della quale avevamo già avuto prove nel corso del 2019, è purtroppo evidentemente confermata – commenta il presidente di Confindustria Lecco e Sondrio Lorenzo Riva. I dati dell’Osservatorio, anche ove si fa riferimento a giudizi qualitativi e non si esprimono quindi entità numeriche, ci confermano ciò che già sapevamo: il secondo semestre dello scorso anno ha segnato risultati sotto le aspettative. Ciò nonostante, il nostro tessuto manifatturiero si dimostra ancora sano e competitivo, sia in Italia sia all’estero. Il mercato del lavoro, infatti, risulta stabile ed evidenzia anche alcuni segnali di crescita; le previsioni degli indicatori di domanda, attività produttiva e fatturato per i primi sei mesi del 2020 lasciano inoltre rilevare attese che superano la diminuzione registrata a fine 2019. Tuttavia, non dimentichiamo che lo scenario mondiale muta di giorno in giorno fra turbolenze dei mercati e guerre commerciali, alle quali si aggiunge la “crisi Coronavirus”: la dimensione delle sue reali ricadute non è al momento calcolabile, ma stante i rapporti delle nostre economie con la Cina non possiamo non essere preoccupati anche per questo fattore”.

“In uno scenario dai toni non certo positivi, ancora una volta spicca la tenuta dell’occupazione – evidenzia il direttore generale di Confindustria Lecco e Sondrio Giulio Sirtori – a testimoniare la buona salute del tessuto produttivo delle nostre province. Paradossalmente, uno dei maggiori elementi di preoccupazione segnalato ormai quotidianamente da parte dei nostri associati è la difficoltà nel trovare persone con competenze adeguate alle esigenze aziendali. Parliamo soprattutto di skills di ambito tecnico a vari livelli, evidentemente fondamentali per il successo delle imprese. Per questo stiamo ulteriormente intensificando la nostra attività di sostegno agli Istituti del territorio, e ai laboratori di quelli tecnici e professionali in particolare, ma anche le attività di orientamento dedicate ai giovani, per dare evidenza delle opportunità che offre un manifatturiero sviluppato e competitivo come il nostro”.

Le rilevazioni nel dettaglio per le province di Lecco e Sondrio

DOMANDA
Il quadro per le imprese di Lecco e Sondrio risulta sovrapponibile a quello esaminato a livello generale: a fronte di una variazione tendenziale positiva, il periodo luglio-dicembre 2019 rivela una diminuzione rispetto al semestre precedente.
Nel dettaglio, il confronto con il semestre luglio-dicembre 2018 indica un aumento del 2,6% mentre il dato congiunturale si attesta a -1,9%, al di sotto delle previsioni (+0,9%).
Le aspettative per la prima metà dell’anno si confermano positive, con una variazione di poco al di sotto dei tre punti percentuali (2,9%).

ATTIVITÀ PRODUTTIVA
Per le sole imprese di Lecco e di Sondrio i dati tracciano uno scenario dai toni simili a quello delle tre province nel loro complesso.
L’indicatore associato alla produzione mostra infatti una diminuzione congiunturale mentre la variazione rilevata a livello tendenziale è positiva, seppur di entità contenuta.
Nel dettaglio, il confronto con il semestre gennaio-giugno 2019 mostra una decelerazione dell’attività del 2,6%, con un dato che disattende le ipotesi formulate in occasione della precedente edizione dell’Osservatorio (indicanti +1,2%).
Il raffronto con i primi sei mesi del 2018 evidenzia invece un incremento tendenziale pari a mezzo punto percentuale (0,5%).
Positive le previsioni espresse riguardo l’andamento dell’attività nel corso della prima metà del nuovo anno: in media le imprese lecchesi e sondriesi del campione indicano di attendersi un aumento pari al 5,5%.

La capacità produttiva mediamente impiegata durante il secondo semestre 2019 si attesta al 78,2%. L’attività non realizzata internamente ma gestita attraverso il ricorso all’outsourcing, che risulta legata principalmente a soggetti italiani (6,4%), contribuisce per un’ulteriore quota del 7,3% della produzione.

FATTURATO
A livello lecchese e sondriese i dati confermano sostanzialmente lo scenario esaminato congiuntamente; a fianco di una decelerazione della congiuntura si registra un andamento stabile sul versate tendenziale.
La variazione misurata rispetto ai primi sei mesi del 2019 evidenzia una diminuzione congiunturale di quasi due punti percentuali (-1,9%), al di sotto delle previsioni formulate in occasione della precedente edizione dell’Osservatorio e indicanti +0,4%.
Dall’esame con i livelli del semestre luglio-dicembre 2018 si rileva, invece, un dato tendenziale che si attesta al +0,3%.
Risultano maggiormente favorevoli le previsioni formulate riguardo all’andamento del fatturato del semestre gennaio-giugno 2020, in media pari a +4,2%.

Le realtà di Lecco e di Sondrio sono attive sui mercati internazionali con una quota di export pari al 38% del fatturato totale nel secondo semestre 2019.
In coerenza con quanto esaminato a livello generale per i tre territori, la principale area di destinazione delle merci oltre confine è rappresentata dall’Europa Occidentale, in cui è realizzato il 19,2% del fatturato. In Est Europa è generato il 5,1% del fatturato, negli Stati Uniti il 4,8%, in Asia Occidentale il 2,4%, nei BRICS l’1,9% mentre in America Centro-Meridionale l’1,6%.

I giudizi formulati riguardo l’andamento delle vendite negli ultimi tre mesi del 2019 tracciano un quadro differenziato in base al mercato geografico considerato.
Nonostante l’indicazione prevalente sia quella di stabilità su entrambi i fronti, a livello domestico i giudizi risultano più bilanciati mentre per l’export le indicazioni di riduzione risultano più diffuse rispetto a quelle di aumento. Nel dettaglio, sul mercato interno il 48,3% dei giudizi indica stabilità, il 27,4% crescita mentre il 24,3% diminuzione; a livello estero, invece, la stabilità è comunicata nel 43% dei casi, la crescita nel 18,4% mentre la diminuzione nel 38,6%.

SCENARIO OCCUPAZIONALE
Il quadro delle imprese lecchesi e sondriesi conferma la prevalenza del giudizio di conservazione dei livelli occupazionali, indicato da quasi due terzi (65,3%) delle realtà del campione; è però maggiormente rilevante l’incidenza delle indicazioni di aumento, segnalate dal 22,1% delle aziende, rispetto a quella delle indicazioni di diminuzione, comunicate dal 12,6%.
Le previsioni riguardanti l’andamento dell’occupazione per il semestre gennaio-giugno 2020 si mantengono orientate alla conservazione del quadro rilevato per la seconda metà del 2019: stabilità nel 70,2% dei casi, crescita nel 21,9% e diminuzione nel rimanente 7,9%.