LA LETTERA/”ALLE POSTE, DELLA POSTA, NON FREGA NULLA” – BIS

LECCO – Già a metà giugno avevamo pubblichato la lettera di un privato, molto critico nei confronti del servizio di consegna della corrispondenza. Oggi riceviamo una seconda missiva,d el tutto analoga per il senso del messaggio. E così abbiamo scelto di titolarla esattamente come nel primo caso…

Spettabile redazione,
sabato scorso ho avuto l’ennesima conferma di come le Poste abbiano come centralità della loro missione il settore finanziario e i bazar del mercato e non più il servizio al cittadino per quanto riguarda la corrispondenza.

Il ritiro della corrispondenza, delle raccomandate, espressi ecc. è la prova provata che appunto della posta, alle Poste, non frega nulla.

Sembra un paradosso.

Paradosso pari a quello di doversi recare per il ritiro della suddetta nemmeno più allo sportello centrale di via Dante (che già era una castroneria) ma alla sede smistamento di Via La Marmora all’ufficio corrispondenza, e non a quello, più logico e intelligente, eventualmente ad un passo, o poco più da casa. Dall’indirizzo di recapito.

Ora la consegna delle raccomandate, credo 10 volte su 10, è appaltato a società private che ne curano la consegna, o dovrebbero curarla. Probabilmente per la tipologia del contratto, altrettanto probabilmente per il carico di lavoro e i costi riconosciuti, è un servizio che fa acqua.

Per esempio eravamo a casa diverse volte nelle quali abbiamo poi, nella stessa giornata, trovato nella cassetta postale l’avviso di mancata consegna e la cartolina gialla (ora è un foglio bianco di computer) per il successivo ritiro delle raccomandate appunto presso la sede di via La Marmora.

Questo mi fa pensare, essendo capitato diverse volte, (e avendolo verificato anche con altri) che abitudinariamente non consegnano a mano la corrispondenza da firmare, come dovrebbe essere prassi, ma, per guadagnare tempo (?), o che altro, lasciano direttamente solo l’avviso.

Da qui una cascata di incombenze per il cittadino che fanno perdere tempo e creano disagi.

Il ritiro lì alla sede smistamento, nemmeno facilmente raggiungibile (che sfido per altro a sapere al volo dove c***o è) è un’offesa.

Lasciamo perdere un giovane, ma una persona anziana, in questa maniera è costretta a delegare spesso qualcuno, riducendo la propria indipendenza, o fare chilometri per ritirare una semplice raccomandata per non parlare del tempo “perso”.

Mi chiedo e chiedo quindi tramite voi, quali sono gli ostacoli che ostano a tenere in giacenza, per il successivo ritiro, le raccomandate/espressi ecc non recapitate direttamente, allo sportello postale più vicino al luogo del destinatario. Quali sono gli ostacoli, seri, credibili?

(lettera firmata)