LA LETTERA/”LE STRADE
PER LA SCUOLA EQUA
PASSANO DAI LIBRI”

Per molte famiglie è ormai pieno tempo di acquisto dei testi scolastici.
I costi sono sempre molto importanti nel proprio bilancio, mediamente 250-350 euro, e le soluzioni che permettono una parziale calmierazione del prezzo sono soprattutto i sempre precari e ristretti mercatini dei testi usati.

Credo che sia perciò fondamentale promuovere già dall’inizio del prossimo anno scolastico alle porte, anche percorsi Istituzionali e scolastici, oltre che collettivi, per una maggiore efficacia e coordinamento e quindi risparmio.

A parer mio le strade migliori sono sostanzialmente due.
La prima, più istituzionale, diretta a Dirigenti scolastici e Assessore, da mettere in campo durante questo anno scolastico, è quella di fatto più economica e efficace.

Il Comune/Provincia dovrebbe responsabilmente farsi promotore o facilitatore con le sue scuole e Istituti comprensivi, della promozione del Book in progress, (la redazione e stampa da parte dell’insegnante/scuola di schede, testi di lavoro e studio in sostituzione del testo scolastico).

E’ un’esperienza che trova sempre maggior diffusione in moltissime scuole italiane ottenendo un più mirato e concreto strumento di studio preparato dallo stesso docente e un notevole risparmio economico famigliare. Non si può fare per tutte le materie ma certamente per alcune sì.

La seconda strada è quella più standard, cioè proporre alle famiglie di mettersi insieme e organizzarsi tra loro – o chiedendo l’appoggio delle librerie e supermercati– per fare acquisti collettivi dei libri per l’anno scolastico successivo, muovendosi per tempo.

Mi spiego meglio e provo a declinare le proposte. Tutti gli anni si formano, nelle scuole o da parte di associazioni, i mercatini dell’usato dei testi scolastici. Da un paio d’anni le librerie della città offrono sconti per invogliare le singole famiglie a comprare da loro i testi necessari. Non sarebbe ancor più economicamente vantaggioso per le famiglie unirsi e indirizzare ad un’unica libreria/supermercato la propria richiesta di libri?

Della serie: “noi siamo 400- 500 (n.) famiglie che potrebbero comprare da voi tutti i testi necessari, quanto sconto (in più) ci fate?
Dopo, con questa risposta, si chiede anche alle altre librerie/supermercati vedendo quale esercizio alla fine offre il miglior prezzo. E ci si regola di conseguenza.

Sarebbe ottimo se tale iniziativa partisse però dall’Istituto Comprensivo che potrebbe lui sondare e invitare gli esercenti, o addirittura, e ancor molto meglio, le case editrici (non è una uniformità ma perché no, coordinandosi tra Scuole per cercare il più possibile di scegliere lo stesso testo scolastico per singola materia) così da incidere nell’offerta su una casa editrice piuttosto che un’altra – e comunicare poi l’offerta finale da girare ai genitori; l’anno dopo sarebbe buona cosa non avnificare il tutto cambiando totalmente i testi.

Uniti si ottengono risultati. Vale per le imprese nell’acquisto delle materie prime, vale per i cittadini con le banche. Vale per i libri.
Credo serva soprattutto la volontà di sperimentare e organizzarsi.

[Lettera firmata]