LA PROPOSTA: UN “SEMESTRE BIANCO PER LECCO”?

Caro Direttore, 
palazzo bovara BIANCOPer una corretta valutazione sull’operato delle amministrazioni, Lecco compresa, non è utile una specie di semestre bianco prima delle elezioni?

Tolto l’aspetto etico/giudiziario, che vale fino all’ultimo giorno o secondo che sia, l’operato di una Amministrazione in carica da quasi cinque anni – e ovviamente anche delle relative opposizioni – credo debba essere valutato su quanto fatto o non fatto, promesso o non mantenuto entro i sei mesi prima del voto. 

Si sterilizzerebbero così le retoriche elettorali, le opere iniziate all’ultimo. I giochetti.
La propaganda.
 
Oggi vedremmo l’apertura di parcheggi pubblici chiusi da decenni, il recupero del maltolto sui derivati finanziari, ma anche l’addizionale Irpef, che avevano promesso di togliere, ancora lì, il nuovo canile che non c’è e un pasticcio con il vecchio.
La partecipazione tanto sbandierata rimasta, volutamente, solo sulla carta e sul tavolo degli amici.
Vedremmo che si sono spesi caterve di soldi per un pugno di bici e si son tagliate le corse dei bus, il Bione sempre più somigliante alla vecchia ruera. Villa Manzoni che non è ancora crollata solo per caso, non per manutenzione. 
Che il mercato è rimasto dov’era e il depuratore puzza uguale. 
Che le rette degli asili restano le più care d’Italia e le scuole private le più finanziate. 
Che il turismo è autogestito dai turisti.
Vedremmo che in maggioranza qualcuno si è limitato a pulire un paio di statue ed ha continuato a tener care le tasse ai lecchesi.
Un semestre bianco aiuterebbe a ragionare su quello che potevano fare e non han fatto.  Su quello che le opposizioni potevano proporre -dentro e fuori il Palazzo- e non han proposto.
Un semestre bianco che evita i trucchi dell’ultimo minuto. 
Gli achille lauro di tutto il lago, isole comprese.

Paolo Trezzi