LA RIVOLUZIONE DIGITALE:
AL POLI I PICCOLI PROGETTISTI
DELL’UNIVERSITÀ DEI BAMBINI

LECCO – Perché agli architetti servono i computer? Un robot può costruire una casa? Chi disegna le case? Si possono fare edifici sostenibili? Cos’è un modello? Come si realizza? Queste sono solo alcune delle domande alla base di “Progettisti 2.0 – Progettiamo con Tinkercad” il quarto laboratorio dell’università dei bimbi Polis – la città sostenibile tenutosi oggi al campus del Polo di Lecco.

Come di consueto l’incontro si è aperto con l’intervento del Sig. Perché il cui autorevole ruolo è stato assunto questa volta da Elena Seghezzi del BIMGroup – Dipartimento ABC del Politecnico di Milano che, in maniera molto coinvolgente e stimolante, ha accompagnato i 43 alunni della scuola Cesare Battisti di Acquate in un bellissimo viaggio nella storia ed evoluzione della rappresentazione e progettazione grafica.

La presentazione ha toccato diversi argomenti: la rivoluzione digitale, il passaggio dal concetto di reale/analogico a digitale, le differenze tra rappresentazione e visualizzazione e, ancora, l’importanza del codice di progetto, ossia del linguaggio che permette ai computer di leggere comprendere e tradurre le informazioni e i dati geometrici forniti dal progettista. Attraverso giochi e immagini si è voluto far comprendere ai bambini come la digitalizzazione stia radicalmente cambiando il modo di rappresentare e capire il mondo che ci circonda e come oggi i computer possano, tramite un apposito codice informatico, vedere, rappresentare e costruire oggetti e architetture complesse, digitali e reali.

Dopo l’introduzione del Sig. Perché, Mirko Locatelli e Laura Pellegrini del BIMGroup hanno dato il via alla seconda parte dell’incontro presentando Tinkercad, un software di modellazione con cui i partecipanti hanno potuto sperimentare le ultime tecniche di visualizzazione e progettazione dell’informazione come dei veri e propri progettisti 2.0. I bambini, con l’aiuto di Mirko e Laura, hanno dato libero sfogo alla loro creatività e, in piccoli gruppi, hanno così realizzato il loro progetto.

Conclusa la fase creativa, il software ha tradotto in codice le forme e le caratteristiche degli oggetti creati mettendo in evidenza il “linguaggio” con cui i computer “vedono” il mondo. “È stata un’esperienza stimolante e divertente – afferma Elena Seghezzi –. I bambini sono stati incredibilmente attenti e coinvolti in tutte le attività. È davvero bello vedere quanto siano fantasiosi e curiosi, ma anche molto preparati”.

Il laboratorio ha previsto poi una terza parte dedicata all’affascinante mondo della stampa 3D. I progetti realizzati con il computer come fanno a diventare degli oggetti o meglio ancora dei prototipi? Di che materiale sono fatti? A rispondere a queste domande ci ha pensato Monica Pozzi, tecnico del laboratorio di Modellazione del Polo di Lecco che, eseguendo in diretta una stampa in 3D, ha spiegato cosa è una stampante 3D, quanti tipi di stampanti 3D esistono e ha illustrato i diversi tipi di materiali che possono essere utilizzati e le loro modalità di impiego.

Chiara Panzeri