LECCO PENSA AI GIOVANI.
GLI ESPERTI? “65ENNI
CON MANGANELLO E CAROTA”

Dal gruppo FB ‘Dying in Lecco’

Un fantasma si aggira per Lecco.
E non è Baby Gang.
È un fantasma che passa di Ente in Ente, che rimbalza da intervista a intervista, che entra ed esce dalle pieghe di ogni discorso, che fa da premessa ad ogni ragionamento, che olia gli ingranaggi di qualsiasi riflessione e appello sul disagio e la devianza giovanile
È il fantasma del “manganello&carota”.

Il tavolo dei dodici apostoli intorno a Nostro Signore delle interviste per Ordine e Disciplina – basta vedere i partecipanti – ha così pasteggiato ieri nella sala GenovaG8 in Prefettura per l’ennesima cabina di regia.

Obiettivo: spezzare le reni al disagio giovanile, alla musica di merda, e alla vodka alla pesca che, quest’ultima, in effetti, è ingiustificabile.

Parlare di ascolto del disagio nel Paese degli “agenti che verificano la forza ondulatoria del blindato” per dire, è come parlare di felicità matrimoniale in casa di Barbablù, eppure tutti assieme si promettono una soluzione nuova.
Costosa ma consolatoria.
Manganello&Carota.

Per i giovani che resteranno ai margini un’enorme rupe Tarpea potrebbe essere una soluzione abbastanza moderna?
Un grande penitenziario per i non riformabili? Un’isola? Un confino/Daspo? O basterà una mostra come ciceroni o un lavoro a 4 euro lordi l’ora?
Il quieto vivere è la quiete pubblica.

Questa cabina di regia infatti sembra un film di Monicelli: il prete, il sindaco, il dottore, gli sbirri, l’assistente sociale e la vecchia zia.

O forse è solo una riunione di cromoterapia.
Alla fine Baby gang ci farà pure una canzone di successo ma l’importante è che si possa parcheggiare la macchina sul viale e, ovviamente, che i treni arrivino in orario.

Ernesto Nemecsek

 

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