LECCO, STANGATA TARES:
SOLO DUE RATE, NON PIU’ 4

elisa corti 1LECCO – Non più quattro, ma solo due rate per poter pagare la Tares. Il comune di Lecco in precedenza aveva deciso di dare la possibilità ai contribuenti di dilazionare il pagamento della tassa sui rifiuti in quattro rate, due nel 2013 e due nel 2014, ma in questi giorni il Governo ha comunicato la necessità di incassare i contributi entro la fine del 2013 costringendo la giunta lecchese a tornare sui propri passi.

“Non avrei mai voluto portare in consiglio una delibera di questo tipo – commenta Elisa Corti, assessore al Bilancio -, ma dopo aver approfondito il parere del ministero e le direttive di governo mi sono dovuta rassegnare e togliere ai contribuenti la possibilità di pagare due rate l’anno prossimo”.

Due rate previste dunque, una a settembre e una a dicembre, quest’ultima con la maggiorazione di 0,30 euro a metro quadro destinata allo Stato.

In questi giorni i cittadini stanno iniziando a ricevere i moduli, uno con l’ammontare della prima rata e uno che indica la somma totale da versare, per il pagamento e sono previste due opzioni: o pagare solo la prima rata che rappresenta un quarto dell’importo totale oppure versare subito l’intero importo. Nel caso in cui si scelga di pagare solo la prima rata, il saldo dell’ammontare dovrà essere fatto a dicembre.

Una brutta sorpresa per i contribuenti che, in un momento economico già critico, si vedono costretti a versare entro dicembre tre volte l’importo che era stato stabilito in precedenza. La decisione presa dall’assessore Corti ha scatenato alcune polimiche tra i consiglieri ed è stato presentato all’ultimo minuto un ordine del giorno da parte del consigliere di minoranza Giacomo Zamperini il quale, appoggiato da Giulio De Capitani, Ezio Venturini e Sandro Magni, chiedeva che ai contribuenti insolventi vennisse riconosciuta la sanzione puramente simbolica di un centesimo.

Questa richiesta però non è stata accolta dal consiglio che ha bocciato l’ordine del giorno con la votazione a sfavore.

“La proposta di Zamperini sembra voler legittimare chi non paga e quindi non può essere accolta – spiega Corti -, ma dato che ci troviamo in una fase così delicata, gli eventuali accertamenti verranno sicuramente fatti usando il buonsenso”.