LECCO, TARES. L’ASSESSORE:
“IN CASO DI ERRORI VENITE
NEI NOSTRI UFFICI”

Tares anna rosa, elisa cortiLECCO – E’ uno dei problemi maggiori per i cittadini di Lecco. Ma il Comune non vuole lasciarli soli. Per questo si mette a disposizione per risolvere i disagi legati alla nuova tassa sui rifiuti. A causa del recente avviso inviato dal ministero dell’Economia per velocizzare i pagamenti dell’imposta si sono create code agli sportelli dell’ufficio tributi e preoccupazione generale tra i cittadini. “Per fare chiarezza voglio sottolineare che non ci sono stati cambiamenti nelle tariffe, nei contenuti e nelle scadenze – afferma l’assessore al Bilancio Elisa Corti -. Però abbiamo rilevato che ci sono state alcune problematiche che hanno prodotto un conteggio della Tares diverso da quello che sarà in via definitiva”.

Uno dei disagi più grossi per gli uffici di Palazzo Bovara è legato ai non residenti, in realtà circa 600, ma per il programma che ha stabilito i pagamenti molti di più. “Questa tassa prevede che una parte sia calcolata sui metri quadrati e una parte sugli occupanti – prosegue l’assessore -. I non residenti sono stati conteggiati come più di sei nell’abitazione. Questo per indurli a venire agli uffici e dichiarare in quanti occupano davvero la dimora. Una volta stabilito quanti sono versano in base al conteggio corretto. Quando l’intestatario della bolletta però è deceduto, oppure il codice fiscale è sbagliato, il programma ha catalogato il titolare dell’avviso come non residente e questo è stato un disagio”.

In molti si sono recati all’ufficio tributi per capire il motivo dell’errore, ma Corti tranquillizza i lecchesi: “Se ci sono stati sbagli nella certificazione e nel pagamento non ci sono problemi. Chi non ha ancora pagato può regolarizzare la posizione e poi versare la quota giusta, tutti coloro che hanno pagato e si rendono conto di essere in errore possono presentarsi agli uffici e, dopo una verifica, richiedere un modulo per un rimborso o un conguaglio, a seconda se siano in debito o in credito”.

I lecchesi avranno a disposizione ancora quasi un mese, fino al 16 ottobre, per versare la prima rata (o il totale) della Tares. Ma questo non è un rinvio della data di scadenza, che sarebbe dovuto passare per un altro Consiglio comunale con un conseguente rallentamento delle operazioni, bensì “un periodo di tempo di trenta giorni in cui non saranno applicate le sanzioni” attuato per non colpire chi ha avuto disagi non ricevendo l’invito di pagamento.

La Tares porterà sette milioni e 500mila euro nelle casse del capoluogo. Di questi 360mila euro saranno girate alla Provincia. Ogni cittadino pagherà inoltre trenta centisimi al metro quadro destinate a Roma. Lecco darà circa un milione di euro.