“INGIUSTIZIA SPORTIVA”:
CORRADO VALSECCHI CONTRO
I 5 TURNI AL CALCIATORE
VITTIMA DI RAZZISMO

Non è la prima volta non sarà l’ultima: l’ingiustizia sportiva trionfa sempre. Fino a quando si lascerà nelle mani di Giudici Sportivi burocrati, che applicano provvedimenti sulla base di fredde relazioni degli arbitri, determinando le sentenze e i verdetti che portano a sanzioni disciplinari spesso ingiusti o non equilibrati non andremo molto lontano nel perseguimento di una autentica e comprovata giustizia sportiva.

Il caso della squalifica di 5 turni per il giovane calciatore della società Zanetti è la prova dell’immaturità del sistema della cosìddetta giustizia sportiva. Il ragazzo è stato insultato in maniera reiterata con insulti e frasi razziste, l’hanno denunciato spettatori che assistevano alla partita del Bione ad un giornale online locale ed ho avuto le conferme di quanto avvenuto. Ora che a pagarne il prezzo sia solo il giovane calciatore francamente lo trovo da rigetto psicologico.

La vittima, che ha sicuramente sbagliato il suo comportamento è quindi giusto sanzionarlo, diventa però l’unico responsabile di questo evento grazie alla redazione di un rapporto dell’arbitro. Lo sport che deve essere formazione per i giovani, esempio di valori di lealtà e rispetto, di inclusione sociale e culturale cosa lascerà nella testa di questo giovane dopo una sanzione così discriminatoria. Mi dispiace che questo ragazzo stia pagando da solo un prezzo troppo alto per le decisioni di un Giudice Sportivo distante anni luce dal significato della parola giustizia.

Mi auguro solo che il ragazzo guardi avanti senza farsi intimorire da verdetti azzardati, mi auguro che gli arbitri davanti a insulti razzisti non voltino la faccia e le orecchie da un’altra parte ma sospendono le partite tutelando il calciatore, infine mi auguro che i Giudici Sportivi si documentino seriamente sui fatti e non emettano verdetti solo sulla base di testimonianze arbitrali. Arbitri, Giudici, Allenatori, Dirigenti, Tifosi hanno un senso solo se rispettano il principio di crescita e di educazione di un giovane e non la sua mortificazione.


Corrado Valsecchi

capogruppo consiliare
‘Appello per Lecco’