L’ISOLA VISCONTEA DIVENTA
PATRIMONIO NAZIONALE

ISOLA VISCONTEALECCO – I lecchesi del XV secolo di certo non pensavano che quell’isolotto utilizzato come fortino difensivo sull’Adda sarebbe diventato una delle bellezze per la città. Oggi, dopo sei secoli, svariate guerre, pestilenze e l’incuria del tempo, l’Isola Viscontea è stata dichiarata “luogo di interesse storico-culturale particolarmente importante” dalla Direzione generale per i Beni culturali e paesaggistici della Lombardia. Non solo, in questi giorni l’isolotto si è anche classificato al 121° posto nel censimento dei Luoghi del cuore stilato dal Fai-Fondo ambiente italiano. Con ben 1.133 segnalazioni l’isola Pescarenico ha sbaragliato la concorrenza di altre 10mila aree e parchi italiani. Una vera e propria rivalutazione dell’isola dopo decenni di abbandono.

“Aspettavamo questo decreto che ci consente di guardare al futuro dell’Isola Viscontea dentro un contesto più chiaro” sottolinea Corrado Valsecchi, portavoce di Appello per Lecco, l’associazione che tuttora sta tutelando l’isola e l’ha ridonata alla cittadinanza del capoluogo. “Alla fine di gennaio ho consegnato personalmente il progetto esecutivo della ristrutturazione dell’immobile dell’isola alla Soprintendenza a Milano – continua –. L’architetto Pier Marco Gerosa, insieme all’ingegnere Alderighi, ha lavorato gratuitamente seguendo le indicazioni ricevute da noi e ora il progetto dovrà passare all’approvazione della Soprintendenza”. Solo nelle prossime settimane si potrà conoscere il destino dell’isola che ora è legato alla ristrutturazione dell’immobile e all’autorizzazione di poter realizzare un pontile in stile leonardesco. Il ponte infatti sarebbe utilissimo per accedere sull’Isola Viscontea, considerato che finora l’unico mezzo per poter sbarcare sul lembo di terra nel fiume Adda è una barca a remi, che negli ultimi mesi è trainata da una teleferica. “Siamo a pochi metri dal traguardo per realizzare un bellissimo sogno – continua Valsecchi –. Però senza l’autorizzazione di un pontile i nostri sforzi rischierebbero di essere vanificati. Basti guardare ora alle condizioni dell’alveo del fiume in carenza d’acqua che rende proibitivo il traghettamento”.