Siamo un territorio che si dice, anche da solo, locomotiva produttiva dell’intero paese.
Dentro 100 km massimo abbiamo tutto: mondo degli affari, lago, montagne e 3 aeroporti internazionali.
Ma a servire questo quadro di bellezza c’è, tramite ferro, Trenord e Rfi.
Uno sfregio al buon senso e al vivere civile.
Da fuori, al turista, uomo d’affari, famiglie risulta veramente difficile pensare che in Italia esista un servizio ferroviario simile.
Ritardi infiniti, personale ridotto, corse soppresse, treni nuovi che si rompono, linee che si guastano, comunicazione inadeguata, scuse ogni volta imbarazzanti sono il marchio di fabbrica del nostro trasporto lombardo
In maniera desolata e desolante in queste settimane è partita una nuova petizione online, la centoventitresima, promossa da comitati pendolari con le stesse richieste da vent’anni.
Aleggia la speranza delle Olimpiadi che si sa in Italia mai nulla han risolto che son qui. Inverno 2026.
Intanto ai vertici delle Istituzioni regionali a cui compete controllo e contratti di servizio e a quelle locali che manco si coordinano, il trasporto ferroviario per i propri cittadini e biglietto da visita per turisti, con evidenza, non interessa nulla.
Eppure Trenord e chi per esso fa gli stessi guai da anni. Ci abbiam impiegato 3 anni per tirar su un ponte di soli 40 mt a Annone, quasi 2 per una passerelle in Centro Lecco, per non parlare della Lecco Bergamo che in realtà è solo la Chiuso Vercurago .
Abbiamo sindaci che in campagna elettorale, malgrado non dipendesse da loro, spacciavano promesse di avere Treni “Lecco Milano in 30 minuti”
Oggi, due anni dopo, siamo al punto, ogni giorno, di auspicare che almeno parta, che almeno ci sia.
Il treno.
Paolo Trezzi