MAGNI: “TASSE PIÙ LIEVI
SENZA ASILI PARITARI
DA DOVER SOSTENERE”

LECCO – È sempre un tema scottante quello dei contributi alle scuole paritarie, su cui ha posto l’accento l’ex consigliere comunale Alessandro Magni nell’intervento che pubblichiamo integralmente.

Come sarà il Bilancio comunale? Ogni imposta potrebbe essere abbassata e senza le aliquote aggiuntive regionali se i contributi delle scuole dell’infanzia paritarie (quasi un milione e mezzo di euro) venissero tolti di mezzo.

È sempre stato possibile, ma oggi più che mai. In seguito al decremento demografico che ha colpito anche le private-paritarie. Nonostante per loro in questi anni fosse ravvisato un incremento percentuale che mai si è tradotto in termini assoluti. Perchè miserevole. Stando a una pura impostazione economica le scuole paritarie-private seguendo una percorso di razionalizzazione potrebbero diminuire (come suggerito, tra gli altri, dall’ex-presidente della Federazione Italiana Scuole Materne della sezione di Lecco Giancarlo Panzeri).

Se solo i contributi non venissero versati in un unico Centro (la fism), caso unico in Italia e se solo non fossero dati in misura più che proporzionale in tutte le scuole. Basterebbe selezionare le scuole a cui dare contributi. Ovviamente le più capienti ed efficienti. Ma questo fatto andrebbe a favorire quei quartieri che già “possono” ed ad aumentare il numero già in calo dei non frequentanti.

Non solo ma anche le scuole razionalizzate non sarebbero tutte in regola. Specie per la formazione delle classi di disabili. Per prendere più contributi dallo stato in un periodo di decremento demografico sono stati mantenuti uguali o sono aumentati il numero dei disabili. In una situazione in cui le sezioni (o le classi) non possono essere costituite, nel caso della presenza di un disabile, da più di 20 alunni (aumentabili del 10%) e quali sono le scuole paritarie lecchesi, dell’infanzia, che hanno questa dotazione? Poche, forse nessuna.

Ma di queste cose non c’è niente in Convenzione. Come l’effettiva proprietà, o gli organici collegiali. Richiesti dalla legge istitutiva delle paritarie. E mai controllate da membri di commissioni istituite per il controllo e sempre costituite da rappresentanti della destra ciellina. Ad hoc inseriti da precedenti amministrazioni di Sinistra. Brivio docet!