MIGRANTI/SINISTRA IN PROVINCIA
CONTRO IL SINDACO DI OGGIONO: “ORDINANZA IMPROBABILE”

Ferrari OggionoSe il Sindaco di Oggiono vuole “gestire” meglio l’accoglienza dei migranti nel suo Comune, aderisca allo SPRAR anziché emettere ordinanze L’ordinanza n. 139 del 10 agosto 2017 emessa dal Sindaco di Oggiono, il leghista Roberto Paolo Ferrari, dimostra esattamente quanto lo stesso Ferrari continua a negare e cioè che la questione dei “flussi migratori” e dell’accoglienza di migranti è un processo che, per non essere subìto, deve essere gestito dalle Amministrazioni Comunali.

Il problema è che il Sindaco di Oggiono ha scelto uno strumento alquanto inadeguato per gestire tale fenomeno: ha utilizzato una “ordinanza contingibile e urgente”, imponendo ai propri cittadini tutta una serie di obblighi di comunicazione preventiva, dichiarazioni, incombenze, che a nostro avviso sono quantomeno discutibili, per arrivare esattamente al medesimo obiettivo che, dando l’adesione al sistema dell’accoglienza diffusa sottoscritto dalla maggior parte dei Comuni lecchesi ed aderendo al sistema dello “SPRAR”, avrebbe raggiunto in maniera più lineare e senza dover “minacciare” di sanzioni amministrative e penali i propri cittadini.

Ma probabilmente, dopo aver cavalcato per mesi e mesi il ritornello “nel nostro Comune non vogliamo i migranti”, sarebbe stato troppo umiliante ammettere di aver sbagliato strategia; quindi, oggi, il borgomastro oggionese ha preferito “mostrare i muscoli” con una ordinanza che appare quantomeno improbabile anche ai non addetti ai lavori.

Come gruppo consiliare provinciale “Democrazia è Partecipazione”, ci auguriamo non solo che nessun altro sindaco lecchese arrivi a soluzioni simili, ma soprattutto che gli Enti ed Organi competenti, quali la Prefettura, il Presidente della Provincia, il Presidente del Distretto Socio Sanitario di Lecco ed il Sindaco della città di Lecco (ai quali abbiamo indirizzato una apposita richiesta formale, qui allegata), ciascuno secondo le proprie prerogative e competenze, intervengano al fine di far annullare o revocare l’ordinanza del Sindaco di Oggiono, che appunto per raggiungere un obiettivo di per sé condivisibile quale la gestione consapevole del fenomeno dell’accoglienza dei migranti, sbaglia il metodo e sacrifica così ingiustamente le libertà dei cittadini e dei gestori, a cui impone, probabilmente in modo illegittimo o quantomeno irrituale, obblighi che non gli competono affatto, se non nell’ambito di progetti “SPRAR”.

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