CARTA VETRATA/M’ILLUMINO
DI MENO: A LECCO PER IL COMUNE DURA SOLO UN GIORNO

millumino-di-menoL’enfasi con cui gli Enti aderiscono ogni anno alla bella iniziativa “Mi illumino di meno” è un segno che va sottolineato come buon auspicio. In questi anni la Città di Lecco non è stata seconda a nessuno.

Ha mancato, però, di dar seguito a questa giornata, delegando sempre ai soli cittadini, ai soli privati, le buone pratiche per rendere più sostenibile la nostra città. Non si è mai assunto, a livello di Ente pubblico, impegni misurabili per scelte autonome.

Non l’hanno fatto le passate amministrazioni, non lo si sta facendo ora.

Diversi Enti che anche aderiscono a “M’illumino di meno”, hanno già buone pratiche virtuose, qualcuna pure di rapida e facile attuazione, tra queste:

    1) Ecofeste comunali: un regolamento vincolante dove riduzione dei rifiuti, utilizzo di stoviglie lavabili, di prodotti locali, di acqua di rubinetto ecc. sono la precondizione per le necessarie autorizzazioni.
    2) Impronta ecologica per le nuove costruzioni ammesso che ce ne sia bisogno (quanti sono gli appartamenti sfitti?): prima si individuano luoghi/aree da recuperare e dismesse e solo dopo, se inevitabile, si utilizza suolo libero con l’obbligo, però, di riqualificare in termini ecologici aree in città ad uso della collettività per il doppio dell’utilizzato e prima delle costruzioni autorizzate

    3) Acquisti verdi (tipo Progetto Ape: Acquisti pubblici ecologici): un indirizzo più stringente che attraverso un consorzio gli Enti indirizzano, con risparmi economici, i propri acquisti.

    4) L’Acqua di rubinetto e il suo utilizzo nelle riunioni, incontri ufficiali e pubblici dovrebbe essere norma, in coerenza con le casette dell’acqua per i cittadini.

    5) L’illuminazione pubblica a led, lampioni e semafori in primis. Percorso anche questo che farebbe risparmiare soldi rapidamente ma mai messo in pratica.

    6) Sul modello già esistente del Cityporto di Padova una riorganizzazione della distribuzione delle merci che favorisca minori viaggi a vuoto in città dei furgoni delle consegne.

    7) Incentivi per il trasporto pubblico e collettivo, in termini economici e non solo. A Lecco ci si limita alle marginali biciclette, si son tagliate le corse dei bus e si è aumentato il biglietto del 30%.

    8) Una politica di riduzione della produzione dei rifiuti, incentivando lo sfuso, il locale, i disimballaggi, il recupero e riutilizzo. Anche ripensando la piazzola ecologica del Bione.

    9) L’istituzione di uno sportello pubblico fisico e informatico, con imprese, enti di categoria e politecnico ecc, dove poter dare con efficacia e continuità consigli e maggior facilità di reperimento di notizie e informazioni per promuovere ed aiutare le scelte quotidiane dei cittadini.

    10) Contattare le E.s.co, società, diffusissime in Europa, che studiando gli sprechi della “macchina comunale” in termine energetico, intervengono a ridurli ed eliminarli, trattenendo come proprio guadagno, per un certo numero di anni concordato, parte dei soldi risparmiati dal Comune eliminando appunto questi sprechi. L’amministrazione non anticipa nemmeno un euro ed è fuori dai vincoli del Patto di Stabilità.

Invece vediamo che Lecco aderisce alla giornata “M’illumino di meno” e poi ha gli impianti elettrici dello stesso Palazzo Comunale fuori norma così come le scuole. Per non parlare della coibentazione e del riscaldamento, come sui treni: accesi a manetta o freddo polare.

M’illumino di meno qui a Lecco per il Comune dura solo un giorno. Da anni.

C. V.