Cara Lecconews
La Commissione IV di ieri per trattare il tema Convenzione con le Paritarie ha fatto emerge non un ricatto ma una resa.
Alla logica e al confronto.
I consiglieri non han avanzato proposte, non han trattato, studiato possibili alternative, han banalmente detto l’ovvio – le scuole paritarie sono un valore per la Città – e così si è potuto dare tutto per scontato.
Non si son fatte domande. C’eran già scritte le risposte. Di comodo.
Scopo non entrare nel merito. E delle soluzioni.
Arresi o complici.
Le paritarie posson chiedere tutto, anche se è assurdo, ingiustificabile, illogico, comodo velo su proprie inefficienze.
Se chiedono, quel che chiedono, va dato.
Davanti a una proposta già immotivatamente sovrastimata – il primo, voluto, errore della Giunta – han avallato il bisogno di accontentare le richieste.
Ancora più soldi, stesse sezioni, plessi…
Nessuno ha evidenziato l’evidente.
Ossia:
– Che le rette si posson rimodulare in primis per i redditi alti, anche altissimi, aumentando le fasce di ISEE perché sia che hai 35000€ di ISEE o un Milione la retta max è 250€ al mese. 12€ al giorno.
Anche per i figli di papà
– Che per i non-residenti, che pagan ora 2€ in più al dí sulla loro retta, debbon contribuire i Comuni di provenienza
– Che ci sono micro plessi il cui numero di iscritti non ne giustificherebbe già ora nemmeno l’apertura
– Che con la scusa del finto presidio sociale alcuni causano enormi sprechi di risorse avendo scuole a poca distanza
– Che il calo della natalità è un dato che non può essere né invertito né risolto a breve solo perché il Comune si mette a pagare le rette di tutti.
– Che sovrapagare per inefficienze, plessi inutili e non riqualificati, cambiali politiche e le rette anche ai ricchi, dando altri sacchi di soldi – oltre al già troppo 1.400.000 all’anno, al posto di indirizzarli dentro percorsi reali di sostegno e attrattività di Città e cittadini esistenti, è e resta uno spreco complice
Il Comune dopo ieri non potrà, invece, , che miseramente cedere – comunque più che volentieri – pur di restare servitù anche se perderà credibilità come fosse un Anghileri qualsiasi
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Paolo Trezzi
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