‘PATRIA’ DI BRUNA MARTINI.
PICCOLO E PREZIOSO INCONTRO,
UN LIBRO DA LEGGERE E DONARE

LECCO – Gran bella piccola e preziosa serata sabato 3 luglio alla Libreria di Franco Minonzio “Parole nel Tempo” in via Partigiani. Nella piacevole area verde condominiale, sul retro della libreria, è stato infatti presentato, dopo innumerevoli incontri online in tutta Italia, per la prima volta in presenza, lo splendido Graphic Memoir: “Patria, crescere in tempo di guerra” pubblicato nei mesi scorsi dai tipi di #BeccoGiallo, la casa editoriale che del romanzo a fumetti di qualità ha fatto il proprio vanto e segno distintivo.

Di “Patria” è autrice Bruna Martini, giovane e talentuosa lecchese, di Calolziocorte, da oltre un decennio in Inghilterra e già pluripremiata nel campo della grafica, della settima arte, che qui, in maniera intelligente e con evidente forza e capacità narrativa e divulgativa, ha dato parole e disegni, alla storia di una giovane bambina, la zia Graziella Mapelli, classe 1932, cresciuta negli anni della guerra, e tramite la quotidianità della vita e della scuola, ha attraversato e vissuto oltre che il Ventennio fascista le sue multimediali forme di propaganda, oppressione e indottrinamento, della vita di ognuno. Grande o piccolo. E, per quest’ultimo, privilegiando lo strumento quotidiano della scuola.

Una verità che il Regime fascista si raccontava e raccontava a tutti per raccontarsela, dentro il vestito dell’arroganza, del nazionale retorica e mistificazione, alla prova della realtà e verità, nei fatti un alfabeto di debolezza e vigliaccheria.

Una storia personale, di una giovane bambina di pochi anni, che ha la forza preziosa e utile di essere anche comune a tutte le bambine di quegli anni.

“Patria” ha tra le molte qualità la capacità, artistica e culturale di scegliere con efficacia più linguaggi e chiavi espressive.

Utilizza il tratto del disegno, semplice ma non banale, dei bimbi per trasmettere con più forza la storia.
Utilizzando poi, come spiegato dalla stessa Bruna, solo tre colori (giallo, verde e blu) a seconda dello svolgimento della storia (quelli più chiari per i momenti sereni e quelli più scuri per le scene di oppressione, dolore, guerra)

L’utilizzo inoltre della rima e della calligrafia, volutamente riportata nello stile usato nei loro primi anni di scuola dai bimbi, come lo era all’epoca la zia Graziella.

L’utilizzo non retorico poi del materiale storico originale ancora in possesso della zia Graziella che da decenni conserva qui a Lecco dove si è trasferita: dalle foto e copertine dei quaderni, alle pagelle scolastiche.

A quelli originali, infine, come dettati, riviste, titoli di giornali e altre foto, scovate dall’autrice, in anni di documentazione e ricerca nei mercatini in giro per l’Europa, e assemblate come un collage in forti, evocative ed esplicative, nelle pagine del libro.

Il valore, importante e che sta decretando successo ed elogi, del libro “Patria, crescere in tempo di guerra”, è quello duplice di essere oltre che un’opera di talento e intelligenza, un efficace strumento di comunicazione e divulgazione onesta e chiara di quei tempi, grazie al suo alfabeto non retorico e ingessato, per tutto il mondo giovanile e scolastico che forse ancora poco o nulla sa di quei tempi bui e ha bisogno desiderio di conoscere, sapere e capire.

“Patria” della lecchese Bruna Martini, è un passepartout per capire quel periodo nefasto del Ventennio fascista attraverso la storia di una bimba che cresce in tempo di guerra, e farlo sia attraverso la porta del disegno e delle parole che incuriosiscono fin da subito, fin dalla prima età scolastica, sia attraverso la porta della grafica e dell’arte che soprattutto i giovani studenti ne sono attratti e incuriositi come forma di linguaggio e stile utilizzato sia, non da ultimo, dalla capacità di ricerca e uso della documentazione storica e di come si è arrivati allo stile del suo utilizzo che è un gradino aggiuntivo di attenzione e curiosità di quella fetta di giovani che frequentano l’università oltre che queste forme di linguaggio della Graphic Memoir.

In sintesi un gran gran bel libro per tutte le età, da leggere, donare, far conoscere e utilizzare come abecedario e dizionario in parole e grafica, della retorica e del Ventennio fascista. Quella retorica, un po’ grottesca e molto ignorante, risibile e feroce che è l’acqua in cui nuota ancora oggi troppa politica e troppa società.