LECCO – Nell’area alpina le temperature medie sono già cresciute di circa 2°C nell’ultimo secolo, e la variazione sta accelerando, tanto che un ulteriore aumento di 2°C è previsto, negli scenari più prudenti, da qui alla metà del nostro secolo.
Le Alpi sono uno dei cosiddetti ‘hotspot’ del cambiamento climatico, con variazioni più spiccate, di circa il 50% in più rispetto a quanto misurato o atteso a scala globale. Si tratta di variazioni molto rilevanti, in grado di modificare i paesaggi attraverso il cambiamento delle vegetazioni, ma anche di modificare le disponibilità idriche, a causa di una diversa distribuzione di piogge e nevicate ma anche di un progressivo anticipo della stagione di fusione delle nevi, con il conseguente aumento di durata della stagione calda, dell’aumento delle piogge a scapito delle nevicate e anche del maggiore potenziale erosivo e di dissesto idrogeologico che le precipitazioni possono innescare.
Si tratta di cambiamenti molto veloci rispetto a quelli che avverrebbero in condizioni di normale variabilità naturale, ma che per fortuna non sono così rapidi da impedire di mettere in campo azioni di adattamento al clima che cambia. Molti effetti tuttavia si sono già presentati, trovando operatori e comunità non sempre preparati al cambiamento di scenario: a partire dalla crisi e dalla chiusura delle stazioni di turismo invernale poste alle quote più basse. Per la Lombardia, la località prescelta dai partner di progetto è quella dei Piani d’Erna: il ‘balcone di Lecco’, collegato alla città da un impianto a fune, da anni ha smesso di far girare gli skilift ed anzi, a differenza di altre località, li ha già fatti sparire dal paesaggio, provvedendo ad una encomiabile azione di ripristino che è valsa la ‘bandiera verde’ di Legambiente al Comune di Lecco (2020).
Smantellare strutture diventate inutili e fatiscenti è solo il primo passo di un percorso che può e deve ancora essere immaginato, per evitare che al turismo ‘consumista’ della fine del secolo scorso si sostituisca l’abbandono, con tutti i rischi di degrado e perdita di valori culturali ed ecologici, oltre che di opportunità economiche. Il percorso per immaginare un possibile rilancio dei Piani d’Erna è partito da oggi, con un incontro pubblico in quota, alla stazione di arrivo della funivia, aperto ai residenti, ai turisti e agli operatori della località montana.
I responsabili del partner di progetto – in capo a Legambiente Lombardia – e Francesco Pastorelli, direttore di CIPRA Italia (rappresentanza italiana della Commissione Internazionale della Protezione delle Alpi), hanno illustrato per grandi linee le finalità del progetto e raccolto i primi contributi e suggerimenti. Alla fine del percorso si prevede di confezionare un master plan, un grande affresco progettuale delle azioni necessarie ad intraprendere per dare ai Piani d’Erna una nuova collocazione tra le mete turistiche montane.
All’incontro hanno partecipato tra gli altri Laura Todde presidente di Legambiente Lecco, Renata Zuffi, assessora all’Ambiente del Comune di Lecco, rappresentanze del CAI di Lecco e di diverse altre realtà del territorio, con cui si è inteso condividere il percorso del progetto, a partire dall’individuazione dei punti di forza su cui far leva, ma anche degli elementi di debolezza e degli ostacoli con cui occorre misurarsi, per superarli se possibile, o per evitare di fare passi più lunghi della gamba rispetto ai limiti da non valicare, se non si vuole compromettere il quadro di straordinaria ricchezza ecologica e ambientale che caratterizza i Piani d’Erna.
“I Piani d’Erna rappresentano una straordinaria porta di accesso ad itinerari in quota, non solo di natura alpinistica, ma anche di viaggio escursionistico, di scoperta del patrimonio etnografico delle valli orobiche lecchesi e bergamasche, di turismo d’esperienza – afferma Simona Colombo, project manager di Legambiente Lombardia – sicuramente tra gli elementi di forza c’è la straordinaria accessibilità, anche con mezzo pubblico, da gran parte della metropoli lombarda, oltre che dal lago, un’accessibilità che non lascia indietro nessuno anche se può essere molto migliorata, per questo i Piani d’Erna possono candidarsi come un terminale di ingresso alle Alpi per turisti responsabili, trasformando l’inaccessibilità automobilistica in una opportunità esclusiva.”
“l Piani d’Erna sono una delle tre Piattaforme, insieme alla Piccola e al Lungolago, che l’amministrazione lecchese vuole riqualificare per rendere la nostra città più attrattiva, funzionale e sostenibile,” chiarisce Renata Zuffi, assessora all’Ambiente del Comune di Lecco. “La prima azione, avviata in sinergia con l’assessore all’attrattività territoriale Giovanni Cattaneo, è quella della riqualificazione a monte e a valle della funivia. Il progetto di fattibilità tecnico-economica, già approvato dalla Giunta e finanziato per più di un milione di Euro da Regione Lombardia, prevede la riqualificazione di entrambe le stazioni, l’ammodernamento degli spazi e dei servizi a valle e a monte, il miglioramento dell’ accoglienza per gli utenti del Trasporto Pubblico Locale, prestando attenzione alle possibilità di efficientamento energetico e l’eventuale permanenza a monte in caso di necessità. Questo progetto vuole essere il primo passo verso lo sviluppo della piattaforma Erna come nodo attrattivo per accogliere i turisti di tutte le età e avvicinarli alla media montagna in modo inclusivo. Partecipare al progetto Beyond Snow è un’occasione importante per confrontarci con realtà europee simili, per comprendere insieme le sfide e i cambiamenti in atto e soprattutto attraverso il master plan strategico riprogettare in modo partecipativo il futuro delle nostre montagne.”
Il progetto Beyond Snow
Beyond Snow è un progetto europeo Interreg – Alpine Space che ha l’obiettivo di diminuire la dipendenza da neve delle destinazioni turistiche invernali alpine di bassa e media altitudine, promuovendo la capacità di conservare o aumentare la redditività dei residenti e l’attrattività per i turisti.
Attraverso modelli di transizione al turismo sostenibili, con il supporto di un modello adattivo alla resilienza (Resilience Adaptation Model – RAM) e di uno strumento digitale gratuito di decision-making (Resilience Decision-Making Digital Tool, RDMDT), imprese locali, autorità e comunità sono in grado di preservare e utilizzare in modo sostenibile le risorse territoriali.
Beyond Snow riunisce enti pubblici e privati esperti e stakeholder di sei paesi dell’arco alpino (Italia, Francia, Svizzera, Germania, Austria, e Slovenia) i quali, congiuntamente, creano percorsi di sviluppo sostenibile, processi di transizione e soluzioni applicabili. Le quattro aree pilota interessate dal progetto in Italia sono: Piani d’Erna (Lombardia), Monesi di Triora (Liguria), Ala di Stura e Balme (Piemonte), Pradibosco (Friuli Venezia Giulia).