POCHI MAGISTRATI A LECCO,
POSTICIPATO IL TRASFERIMENTO
DI DEL GROSSO A TORINO

LECCO – In teoria questo articolo dovrebbe ruotare intorno al nuovo (ennesimo) giro di valzer di magistrati alla Procura della Repubblica di Lecco. Nomi, caselle, spostamenti, promozioni vere o mancate, arrivi e partenze.

In realtà prima ancora va segnalato un episodio che diventa indicativo dello stato di fatto di un palazzo di giustizia scarsamente considerato – a dir poco. E così, di riflesso, sono un po’ i lecchesi a doversi sentire “figli di un dio minore”.

Il dettaglio è questo: c’è un Procuratore da tempo in servizio in città, Paolo Del Grosso (foto sopra), che volendo decidere cosa fare “da grande” – è ancora abbastanza giovane -, dopo aver fatto da facente funzioni del capo, figura assente in seguito alla partenza dell’esperto Antonio Chiappani (a sinistra), prova a concorrere per assumerne il ruolo o in alternativa a trasferirsi in quel di Torino.

Ma siccome sembra che la porta dell’ufficio del Capo della Procura ai piani alti dell’edificio a vetri di corso Promessi Sposi a lui non si voglia proprio spalancare ecco che (si dice) il CSM ne avrebbe accettato la richiesta di passaggio in Piemonte.

Fin qui, tutto chiaro, fatti quasi personali e definiti.
E invece no: Del Grosso deve attendere ancora e lo spostamento torinese avverrà solo più avanti.

Perché? Semplice, Lecco è da sempre sotto organico, problema storico peggiorato da un continuo andirivieni di toghe che fa sì che ogni processo possa finire per essere “maneggiato” anche da 4-5 magistrati diversi; nel marasma che ne consegue capita allora che pure una destinazione pressoché certa debba essere messa come dire “in naftalina” in attesa di tempi migliori. C’è scarsità di presenze, tanto che se uno dei pochissimi procuratori (Giulia Angeleri) va in maternità, arriva sì un rimpiazzo temporaneo – nello specifico Flavio Ricci,  da Varese – ma la sua sostituzione da applicato è solo per tre giorni alla settimana.

Intanto Piero Basilone, che ha svolto per qualche tempo il compito di facente funzioni del Procuratore capo, lascia l’ufficio ad Alessandro Pepè (in arrivo da Monza), in attesa dell’assegnazione di una guida definitiva per Lecco. Posto per il quale sono ben 15 i candidati – come detto compreso il succitato Paolo Del Grosso.

Nel frattempo, sono quasi otto mesi che la Procura di Lecco non ha un capo.

Altro segnale negativo per questa città, così giudiziariamente bistrattata.

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