RAPINA VIOLENTA IN STAZIONE
A UN EXTRACOMUNITARIO:
IL TESTE “IMPAURITO” INCHIODA
L’IMPUTATO ITALIANO

LECCO – Il testimone-chiave ritratta e inchioda l’imputato, perché “adesso è in carcere e non ho più paura di lui”. In tribunale a Lecco il passaggio forse decisivo del processo per rapina e lesioni gravissime nei confronti di F. G. D., 25 anni originario di Palermo e residente in città.

I fatti contestati avvennero nel 2019 in stazione. Dopo aver chiesto inutilmente un prestito di qualche centinaio di euro a un 26enne senegalese che si trovava nel piazzale, l’accusato gli prese il cellulare e nella colluttazione che ne seguì  procurò all’extracomunitario la frattura della mandibola (prognosi di ben 90 giorni).

L’italiano, con precedenti a Lecco, è attualmente in carcere e questo dettaglio ha convinto il teste ascoltato in aula giovedì ad accusare F. G. D., ritrattando i silenzi del precedente interrogatorio e “inchiodandolo” alle sue responsabilità. “Ora che è in prigione non ho più paura, confermo che è stato lui a rapinare Sou (la vittima dell’aggressione, ndr)”.

Ritrattazione contestata dalle legali dell’imputato, che hanno chiesto la nullità di questa seconda testimonianza al collegio giudicante (Martina Beggio, Giulia Barazzetta, Gianluca Piantadosi).

Il dibattimento è stato aggiornato, nella prossima udienza verranno sentiti altri testimoni e anche lo stesso imputato.

RedGiu