LECCO – Mele marce sì, casi isolati no. Tra i controllori dei bus lecchesi atteggiamenti arroganti, più o meno velati di razzismo, se non sono la prassi non si può certo dire siano rari.
Pochi individui, che forse interpretano con eccessivo slancio il ruolo di ‘security’ e la divisa, ma sufficienti a gettare in cattiva luce tutti i colleghi. Fino a ieri col passaparola tra i viaggiatori, oggi con un filmato che ha fatto il giro dei notiziari.
Ben venga allora la coraggiosa passeggera che smartphone alla mano ha immortalato il teatrino. Suo il merito di aver sottoposto il pessimo spettacolo agli occhi della comunità, perché nero su bianco c’è finito più volte restando però all’ombra di protocolli e smentite.
Ora le aziende, le parti sociali e i partiti non potranno più scansarsi dal problema. Che non è solo del “cattivo controllore” in una società bianca e machista, ma anche di un sistema che si avvantaggia nel demandare ad altri competenze di cui non doversi ritenere responsabili.
RedLc
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