“SALVIAMO IL MAGNODENO”:
GIÀ 35MILA LE FIRME RACCOLTE.
ANCHE I GRILLINI AL PRESIDIO

LECCO – Ieri pomeriggio, in centro a Lecco, il Comitato “Salviamo il Magnodeno” ha organizzato un presidio pubblico per ribadire la propria contrarietà al progetto dell’ampliamento di Vaiolo Alta.

L’obiettivo era sensibilizzare l’opinione pubblica sulla necessità di cessare le attività estrattive sul Magnodeno, a tutela del patrimonio ambientale del monte lecchese. In pochi giorni, il Comitato ha raccolto quasi 35mila firme per impedire l’estensione della cava già esistente.

Una protesta, questa, condivisa dal MoVimento 5 Stelle che ha sempre posto la salvaguardia dell’ambiente tra i suoi princìpi irrinunciabili.

Presenti a Lecco, in piazza Cermenati, l’ex candidato sindaco Silvio Fumagalli e il consigliere regionale Raffaele Erba insieme a un gruppo di attivisti del M5s.

“La sostenibilità deve essere sostanziale. Quando si parla di sviluppo sostenibile alle parole devono seguire i fatti altrimenti è solo una facciata evanescente. Le montagne sono un patrimonio che caratterizzano il nostro territorio e a cui la comunità lecchese è fortemente legata. Rappresentano identità, radici, storia e tradizione: è nostro dovere prendercene cura”, dichiara Fumagalli.

“La stessa definizione – “coltivazione estrattiva” – è fuorviante perché il materiale cavato sparirà per sempre. Già ora il Magnodeno e molti altri nostri monti mostrano ferite piuttosto evidenti. È arrivato il momento di pretendere profondo rispetto e massima cura per un patrimonio inestimabile da tramandare di generazione in generazione. Le istituzioni che hanno fatto dell’attenzione alla sostenibilità una propria bandiera devono dimostrare concretamente di avere fatto di tutto per scongiurare questa scelta azzardata”, conclude Fumagalli.

Sul tema è intervenutoanche Raffaele Erba: “Rinnovo i ringraziamenti al Comitato per l’impegno e la dedizione dimostrati allo scopo di fare in modo che la società civile possa esprimere un’opinione. Come MoVimento 5 Stelle, siamo presenti in piazza per appoggiare e sostenere questa battaglia. Preservare i nostri piccoli gioielli significa anche compiere scelte di sviluppo. Le montagne, oltre ad essere un patrimonio del territorio lecchese, sono indubbiamente dei poli attrattori per chi opera nel turismo e nell’ambito ricettivo. Il Lario è un grande bacino internazionale e il ramo lecchese ha l’opportunità di rafforzare la sua identità turistica legando le proprie bellezze montane a un brand ormai riconosciuto e apprezzato in tutto il mondo”.