SCUOLE, PER RIFONDAZIONE:
“LE PARITARIE BATTONO CASSA,
IL SISTEMA NON REGGE PIÙ”

Siamo molto lieti della petizione lanciata dal mondo delle scuole paritarie proprio da Lecco, città tra le poche in Italia dove da sempre non esiste per le famiglie una reale libertà di scelta, visto che l’80 % delle scuole per l’infanzia sono private (pardon, “paritarie”) costringendo i lecchesi a pagare rette salate e quindi svantaggiandoli rispetto alle città dove le scuole sono pubbliche.

Siamo contenti dell’iniziativa perché, come mostrato anche dal caso di Lecco, finalmente porta allo scoperto il fatto che il sistema non regge più. Noi diciamo da tempo che è ora di cambiare: c’è arrivata anche chi, come la FISMIC, si è sempre arroccata in una difesa aprioristica del sistema delle paritarie, rifiutando ogni confronto. Oggi, complice probabilmente la crisi economica, si teme che il sistema delle rette alte mostri le sue crepe, riducendo il numero delle famiglie in grado di sostenerlo.

Bene, ma invece di mostrare una apertura a ripensare gli equilibri tra pubblico e privato come sarebbe doveroso, cosa propone il mondo delle scuole paritarie? Una petizione per battere cassa, confermando una linea di pensiero per cui se ci sono difficoltà non ci si mette mai in discussione, ma si chiedono più soldi facendo leva sul bisogno delle famiglie di avere il servizio e pagarlo come tutti. Ricordiamo che, ad esempio, a Lecco il comune passa già ogni anno 1,4 milioni di euro con convenzioni triennali, quando nelle scuole pubbliche ormai alle famiglie si chiede persino di pagarsi il classico rotolo della carta igienica.

Noi pensiamo che il sistema vada ripensato alla radice in tutto il paese, ma forse è venuto il momento di farlo in primo luogo a Lecco, ed è ora che lo Stato e i comuni si assumano i loro doveri riequilibrando il sistema e rafforzando una offerta di scuola pubblica per l’infanzia che finalmente dia reale possibilità di scelta ai cittadini lecchesi.

Le scuole paritarie di tutti i tipi possono svolgere un ruolo di pluralismo educativo solo se i cittadini non sono costretti ad iscriversi da loro a causa della cronica mancanza di alternative pubbliche. Nell’ultima campagna elettorale locale Con la Sinistra Cambia Lecco, che fa parte dell’attuale maggioranza, avevano promesso di cambiare in questa direzione, programmando un riequilibrio che rafforzasse l’offerta di scuola pubblica: questa è l’occasione di mantenere le promesse elettorali.

Le risorse comunali, che sono risorse di tutti i cittadini, vanno messe su un programma di apertura di nuove scuole pubbliche, con personale insegnante, assistente, e magari con cucine interne dove la distribuzione del cibo non venga affidata ad una multinazionale che abbassa la qualità del cibo.

Forse sarebbe ora di smetterla di pensare che il ruolo del pubblico debba essere soltanto quello di erogare soldi per tenere in piedi sistemi che hanno fatto il loro tempo, invece di erogare finalmente servizi pubblici universali per tutti i cittadini.

Quanto al dettato costituzionale noi pensiamo che anche il drammatico fallimento della sanità lombarda contro la pandemia abbia mostrato quanto il concetto di sussidiarietà vada ormai completamente ripensato, costruendo finalmente una rete capillare di servizi pubblici sul territorio. Le stesse risorse del PNRR devono sostenere investimenti nell’età da zero a sei anni attraverso la costruzione di una offerta pubblica, l’unica che può dare garanzie di tenuta.

In tutti i paesi in cui c’è ripresa demografica questa si basa su un welfare pubblico esteso, non ristretto. Questo sarebbe un bel modo di assumere la lezione di cambiamento che la pandemia sta ponendo a tutti quanti.

Partito della Rifondazione Comunista Federazione di Lecco