LECCO – Le critiche avanzate dai consiglieri comunali della Lega di Lecco, in merito al decreto del Governo che dispone la sospensione del pagamento fino al 31 ottobre della Tassa Occupazione Spazi e Aree Pubbliche (TOSAP) sono un problema che richiede un’attenta valutazione e che non ci vede aprioristicamente contrari, anche perché il Governo ha già deciso di erogare ai Comuni per queste minori entrate un ristoro. Tutto ciò però a patto che la sospensione di questa imposta riguardi solo coloro che hanno assolto il dovere civico del pagamento di tutte le imposte e tasse dovute per il 2019 e non abbiano pendenze con eventuali dipendenti in materia di mancati versamenti contributivi.
Questo non solo per arginare la concorrenza sleale verso chi, magari con sacrifici e rinunce, le tasse le paga, ma ancor più per permettere un’adeguata erogazione dei servizi pubblici contro i possibili tagli per le mancate entrate da parte del Comune.
C’è però da sottolineare che gli esercizi che non possono godere di spazi ed aree pubbliche e quindi maggiormente penalizzati hanno bisogno di sostegni per la ripresa dell’attività, tra l’altro aggravata da spese non preventivate come quelle per la sanificazione, le mascherine, i distanziamenti ecc. Consapevoli che moltissime imprese di varia natura hanno effettivamente bisogno di sostegni non solo a seguito del lockdown, ma anche perché già da prima galleggiavano in situazioni difficoltose, pensiamo che si possa e si debba, come Comune, intervenire ulteriormente con la leva fiscale comunale.
In questa frenesia di richieste di contributi che vengono avanti in tutte le direzioni dalle varie tipologie di imprese bisogna però, a nostro avviso, che si tenga pregiudizialmente conto del rapporto corretto che ogni singola azienda deve avere quanto meno tenuto sul piano fiscale e contributivo. L’evasione fiscale è un furto e quindi non si possono premiare i ladri che non consentono, solo per fare un esempio, l’espansione qualitativa dei servizi sanitari pubblici per tutti. A questo riguardo un appunto critico va fatto anche a livello nazionale, perché non si dovrebbero corrispondere finanziamenti pubblici alle imprese che non investono in Italia e che in Italia non pagano le tasse.
Considerato che il decreto legge del 16 maggio, oltre alla sospensione da parte dei Comuni della Tosap, ha pure spostato al 31 luglio la data in cui i Comuni devono deliberare gli atti in materia di Tari ed Imu, sarebbe buona cosa utilizzare questa opportunità per un’azione di equo-sostegno. L’Imu e la Tari dovrebbero essere versate regolarmente da tutti coloro che non si sono mai fermati ed hanno continuato a lavorare (ci sono aziende commerciali e non solo che hanno fatto guadagni stellari con la pandemia), mentre la Tari dovrebbe essere scontata almeno del 30% alle imprese per il periodo di chiusura e scontata così pure per i lavoratori che hanno subito la cassa integrazione e per tutte le famiglie con reddito pro-capite inferiore, quanto meno ad una volta e mezza al minimo vitale.
LECCO Sinistra Lavoro
per coordinamento provinciale Luigi Vavassori
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