TELERIABILITAZIONE POST-COVID:
PARTE AL POLITECNICO DI LECCO
IL PROGETTO CON LA SVIZZERA

LECCO – Si è tenuto al campus di via Previati il kick-off meeting del progetto “TRIALS – la teleriabilitazione nel paziente post-covid: l’esperienza Italia-Svizzera”, finanziato nell’ambito del programma di cooperazione Interreg V-A Italia-Svizzera.

Tra le tante criticità emerse nel corso della pandemia COVID-19 vi è stato sicuramente il tema della sospensione delle prestazioni ambulatoriali, soprattutto in ambito riabilitativo. A rendere ancora più problematico il quadro, inoltre, è sopraggiunto il costante incremento della domanda di assistenza per i pazienti post-COVID i quali, è stato dimostrato, necessitano di riabilitazione respiratoria e motoria sia nel corso della malattia, sia nel medio-lungo periodo dopo la dimissione dall’acuzie ospedaliera.
Come fare fronte a questa situazione? Quale ruolo può avere la tecnologia? È in questo contesto che, da qui ai prossimi 15 mesi, lavoreranno i partner di TRIALS che, mettendo a fattore comune esperienze e competenze, si concentreranno sul tema della teleriabilitazione e sulle sue potenzialità.

Il partnenariato di progetto composto dal Polo territoriale di Lecco (capofila per l’Italia), dalla Clinica Hildebrand – Centro di riabilitazione Brissago (capofila per la Svizzera) e dall’Istituto Auxologico Italiano, intende fornire, mediante lo studio di nuovi sistemi per la teleriabilitazione, soluzioni per assistere le strutture sanitarie nella gestione della domanda di riabilitazione del territorio utilizzando un terapista “digitale” da remoto. TRIALS si pone l’obiettivo di identificare la tecnologia più idonea per somministrare il programma riabilitativo a pazienti con differenti necessità e di applicare a un gruppo di pazienti post-covid un programma riabilitativo respiratorio e/o motorio personalizzato a domicilio, dopo la dimissione ospedaliera.

In un’area geografica come quella transfrontaliera, caratterizzata anche da aree poco accessibili e poco servite, l’implementazione di sistemi di riabilitazione a distanza permetterà l’incremento della fruibilità dell’assistenza, non solo a favore di categorie che potrebbero essere a rischio di esclusione (disabili, anziani) ma anche a favore di soggetti residenti nei territori più periferici. La messa a disposizione di tecnologia innovativa e la messa a punto di protocolli riabilitativi condivisi permetterà di garantire la continuità territoriale della cura, assicurando nel contempo al paziente una terapia personalizzata e di alta qualità. La collaborazione in situ di enti ospedalieri di alto profilo e di centri di ricerca contribuirà al modello di trasferimento transfrontaliero permettendo anche una condivisione di informazioni tra Italia e Svizzera, paesi che presentano anche dei modelli di organizzazione sanitaria e approcci differenti.