TEMPO DI DERBY/D’AGOSTINO
“COSTRUIAMO LA FAVOLA
TENENDO I PIEDI PER TERRA”

LECCO – È tempo di derby, di un match che non ha bisogno di presentazioni e che rappresenta un evento importante per entrambe le tifoserie. Sarà un derby purtroppo particolare, perché solo qualche sostenitore biancoblu potrà essere presente al Sinigaglia, ma l’importanza e il fascino di Como-Lecco non verranno di certo intaccati.

Mister Gaetano D’Agostino durante la conferenza stampa presenta così la sfida: “Sono partite che si preparano da sole sotto l’aspetto mentale perché caricare troppo il derby va a esasperare l’aspetto agonistico. Oggi proveremo gli ultimi concetti per cercare di fare una partita buona, ma soprattutto dal punto di vista dell’approccio per imporre subito il nostro ritmo. Storicamente la maggior parte dei derby sono abbastanza meno spettacolari dal punto di vista del gioco e sono più “maschi”, perché alla fine l’importante è portare a casa i punti e la vittoria. Quando una squadra però ha una identità è scorretto rinunciare a usarla”.

Alla domanda su quanto può pesare la sola presenza del pubblico casalingo, il mister risponde così: “Mancherà anche il nostro pubblico e non dimentichiamo che l’anno scorso dopo il gol di Moleri anch’io ho corso sotto gli ottocento di Lecco. Rimarrà un derby molto atipico, perché mancherà la giusta atmosfera. Mi preoccupa il troppo entusiasmo che si sta creando perché dobbiamo rimanere con i piedi per terra. È una squadra ancora nuova che si sta conoscendo. È importante stare calmi e lucidi, sia nel bene che nel male. Sarà importante essere bravi a gestire questi momenti di esaltazione perché non dobbiamo costruire un castello di sabbia, ma una casa di mattoni con delle fondamenta solide”.

Infine, un ringraziamento alla presidenza e ai numerosi investimenti fatti per la costruzione del progetto di quest’anno: “Dopo la terza giornata non possiamo parlare di Serie B. La famiglia Di Nunno e i direttori ci stanno permettendo di lavorare nel modo più professionale possibile grazie agli investimenti anche a livello di attrezzatura usata sul campo. Esistono le favole, io ci credo, ma dobbiamo costruire la nostra per avere un lieto fine. Senza lavoro e umiltà si raccoglie poco. Pensiamo al Como, poi alla Carrarese e al Pontedera. Un passo alla volta, anche se le ambizioni sono sicuramente diverse rispetto all’anno scorso ed è giusto che il tifoso possa sognare”.