“TRENORD PIÙ PUNTUALE,
MENO CONVOGLI SOPPRESSI”.
LA RELAZIONE IN REGIONE,
I DUBBI DELL’OPPOSIZIONE

MILANO – Sofferenza nota sui passeggeri (di fatto viene offerto il doppio dei posti effettivamente occupati, un milione a fronte di 550.000 passeggeri di utenza a maggio 2022), ma migliorano i dati sulla puntualità e le soppressioni rispetto al pre Covid.

Questo in sintesi il quadro dell’offerta Trenord illustrato stamane in commissione regionale Territorio e Infrastrutture dall’assessore ai Trasporti della Lombardia Claudia Maria Terzi e dall’Ad dell’azienda ferroviaria regionale Marco Piuri.

Critiche le opposizioni sul ritardo di consegna dei nuovi treni (specie il capogruppo M5s Nicola di Marco), mentre Niccolò Carretta di Azione ha contestato il ritardo del confronto in commissione sul nuovo contratto di servizio, per cui il calendiano ha ribadito la richiesta di messa a bando del servizio per lotti. Sul nuovo contratto di servizio Terzi ha detto che presto si affronterà in commissione il rinnovo con un documento tecnico. “Bene aver trovato un accordo sull’intento di vederci quanto prima con una bozza di contratto- è stata la replica del calendiano – purché non lo si faccia senza margini di indirizzo politico”. “Difficile anche applicare penali se non è possibile reperire i materiali”, ha poi risposto l’assessore a Simone Verni del M5s che sollevava disservizi e ritardi di consegna dei convogli.

Piuri ha invece replicato alle opposizioni, che segnalavano un problema di relazioni sindacali con proliferazione di scioperi. E le parole dell’Ad sono state nette, aprendo il fronte degli scioperi indetti la domenica: “Quando c’è sciopero la domenica l’adesione media è del 60%, durante la settimana del 25%”. L’ad Trenord aveva in precedenza parlato di come si redistribuisce la domanda dopo la pandemia (“Quei 250 mila passeggeri che mancano” torneranno o no “in base alla decisione di banche, assicurazioni, grandi società di consulenza” sul mantenimento o meno dello smart working). Ma aveva anche detto che si cominciano a osservare flussi interessanti nei week end, legati a turismo e spostamenti famigliari. Per questo, ha ripreso Piuri, “noi pensiamo sia anacronistico continuare a ritenere la domenica come una giornata senza necessità di fascia di garanzia. Abbiamo sollecitato I sindacati per confrontarci sulle nostre proposte. Ma non si è trovata una data utile prima dell’8 luglio prossimo, quando il prossimo sciopero è fissato per il 10”. Una domenica appunto.

I numeri dell’Ad Trenord sono comunque confortanti per il servizio ferroviario lombardo. Le soppressioni medie sono passate da 102 al giorno nel 2018 a circa 71 nel 2022 (esclusi gli scioperi). Di queste solo 21,1 per cause attribuibili a Trenord (30%). La puntualità, cioè gli arrivi sotto i 5 minuti di ritardo (esclusi i ritardi recuperati con arrivo sotto i 5 minuti ma solo al capolinea come stabilito dal contratto di servizio con Regione), nel 2022 è pari all’85%, un incremento significativo rispetto al 2019, in era pre Covid quando la puntualità era ferma all’80,2%. Miglioramenti che sono il risultato anche di una manutenzione più efficace: le indisponibilità di convogli per guasti nel 2022 sono state in media 4 al giorno a livello regionale, in riduzione del 50% rispetto al 2018, del 44% rispetto al 2019 e del 15% al 2021.

L’offerta fino al cambio orario del 12 giugno scorso era di 2.167 treni nei feriali, 1.610 nei festivi, il 97% del servizio pre covid, con un mln e 30 mila posti a sedere a fronte di 550.000 passeggeri di utenza. Ma qui – è intervenuta Claudia Maria Terzi – la “differenza si apprezza solo dopo le 22-22.30 di sera”.

L’assessore è ottimista perché “c’è una nuova domanda del fine settimana, non solo dei pendolari”, ma non ci si possono fare illusioni in vista del rinnovo del contratto di servizio: “La mancanza di utenza rende complicata la trattativa”. I passeggeri in Lombardia, ha chiarito Terzi, prima della pandemia coprivano il 45% dei costi del servizio, “in altre regioni il 10-15%”, e va da sè che l’impatto del calo di passeggeri in regione ha un impatto diverso da altri territori.

A giugno comunque è stata superata quota 600mila passeggeri. Nei primi cinque mesi dell’anno si è rilevata una crescita dei titoli di viaggio occasionali- sono il 47%, erano il 40%- e Malpensa Express- oggi il 14%, era l’11%- a fronte di un calo degli abbonamenti, che dal 48% sono calati al 38%. Per accogliere e incoraggiare il ritorno dei passeggeri, Trenord sta lavorando per rinnovare i canali di vendita fisici e digitali. L’esperienza di acquisto sarà sempre più paperless- con l’introduzione dei biglietti ricaricabili Chip on Paper- e digitale, con gli abbonamenti dematerializzati. Inoltre, entro il 2023 saranno installate 242 emettitrici self-service- di cui 113 di nuova generazione- servendo 182 stazioni, su cui si concentra il 92% dei passeggeri.

Confermata, rispetto ai cantieri estivi l’interruzione di linea più importante: per lavori sulla Tirano-Colico dal 26 giugno al 9 settembre sarà sospesa la tratta Tirano-Sondrio-Lecco-Milano.

Per Andrea Monti della Lega il servizio è talmente efficiente che non ci sono più giornalisti ad “affollare le salette consiliari del Pirellone per mettere l’accento su eventuali disservizi e ritardi: per questo motivo auspico che da Palazzo Pirelli parta una richiesta unanime di tutti i gruppi politici, sia di maggioranza che di minoranza, affinché Roma stanzi risorse certe per continuare a garantire un servizio di qualità. Noi la nostra parte la stiamo facendo”.

Per Nicola Di Marco (M5S) “l’aspetto emerso in maniera evidente è l’assenza di una visione e di una strategia politica, attraverso la quale riportare i passeggeri sui treni. A distanza di più di due anni dallo scoppio della pandemia e a mesi dalla fine emergenza manca una visione, un piano per incentivare la mobilità sostenibile in regione Lombardia, mentre per autostrade faraoniche o per le campagne pubblicitarie autopromozionali, le risorse non mancano mai”.

Filt Lombardia a Trenord: scioperi domenica? Piattaforma giusta
Stanzione a Piuri: chi turna non riposa quel giorno, parliamo dei problemi

“Non vedo una relazione tra gli scioperi e la domenica” perché “per chi fa i turni, il giorno di riposo non è la domenica”. Così alla ‘Dire’ Luca Stanzione, segretario Filt-Cgil Lombardia, risponde alle parole dell’amministratore delegato di Trenord, Marco Piuri.

Questa mattina, durante la commissione regionale Territorio e Infrastrutture, l’Ad dell’azienda ferroviaria regionale ha detto che “quando c’è sciopero la domenica l’adesione media è del 60%, durante la settimana del 25%” e che, per questo motivo, “pensiamo sia anacronistico continuare a ritenere la domenica come una giornata senza necessità di fascia di garanzia”. Ma Stanzione non accetta questa lettura e replica che “se quel tipo di sciopero ha un’alta adesione è perché ha un’alta adesione la piattaforma sulla quale è stato convocato. Bisognerebbe risolvere quei problemi affinchè non si abbia più la necessità di scioperare, né di domenica né in altri giorni”.

Il segretario della Filt-Cgil Lombardia difende quindi la legittimità degli scioperi di domenica “per chi fa i turni, quindi deve lavorare sette giorni su sette, e il giorno di riposo non è la domenica. Io – ribadisce Stanzione – non vedo una relazione tra gli scioperi e la domenica, perché un ferroviere ha il giorno di riposo a scalare, cioè può cambiare a seconda dei giorni in cui lavora”.

Per Stanzione, quindi, “il vero tema è che in questo paese il diritto di sciopero in questi anni ha subito restrizioni considerevoli. Bisognerebbe invece aprire una riflessione profonda su come riformare la legge 146 per contemperare meglio l’esigenza della mobilità con l’esigenza dello sciopero”.

Fonte: Agenzia DIRE