VALSECCHI/”ADESSO CHIUDONO
ANCHE LE CASE DA GIOCO”

Quando la festa sta per finire la Camera di Commercio di Milano ” scopre” che ” l’industria” del gioco d’azzardo è il terzo settore più forte in Italia. Peccato che abbia pochi dipendenti e tantissimi ricavi e utili.
Hanno fatto una ricerca e un monitoraggio provincia per provincia e verificato dati allarmanti. Ma non bastava verificare e confrontare le visure camerali tra chi apriva ( sale scommesse, sale giochi e compro oro ) e chi chiudeva licenziando i dipendenti ( artigiani, commercianti e imprese ) . Chiudevano coloro che hanno sempre rappresentato la spina dorsale del Paese e aprivano le attività che oltre a non dare occupazione provocavano miseria e malattie ( ludopatia ) .
Ma la ricerca viene fatta fuori tempo massimo, tra qualche mese ( vogliamo fare gli apprendisti stregoni ) sarà già superata dagli eventi. Questi esercizi hanno cominciato a chiudere anche loro ( come si può constatare a Lecco ) .
I soldi con ogni probabilità sono davvero finiti e le famiglie hanno promosso ” un cordone sanitario ” più efficace con il contributo di ASL e associazioni verso i loro cari dediti al gioco compulsivo. Ovviamente nessun abbassamento della guardia e soprattutto rinnoviamo al Governo la necessità di promuovere la riforma di questo settore che tarda a venire.
Sul podio industriale in Italia ci devono stare le aziende che investono, innovano e promuovono occupazione e non un settore che si è mostrato famelico, con la complicità dello Stato, senza dare in cambio nulla per aiutare lo sviluppo della nazione.

Corrado Valsecchi
Appello per Lecco