Un altro anno è passato, ma la violenza contro le donne rimane la stessa.
In questo 25 novembre piangiamo altre 96 donne uccise da uomini, la maggior parte erano loro familiari o persone con cui avevano o avevano chiuso una relazione affettiva.
Sono vittime della cultura del possesso che nega alle donne l’autonomia e la libertà di vivere la vita che desiderano, vittime della cultura dello stupro che legittima l’utilizzo della violenza e della prevaricazione, vittime della cultura patriarcale in cui il potere è sempre prevalentemente nelle mani degli uomini.
Ecco perché queste sorelle, figlie, madri, donne con dei sogni e delle ambizioni ancora tutte da scrivere, non sono più con noi.
Oggi, nel ricordarle e nel rinnovare il nostro impegno per contrastare la violenza contro le donne, sentiamo il dovere di difenderle dalle strumentalizzazioni di chi vuole fare propaganda elettorale a costo di offenderne la memoria, negando addirittura le cause che hanno condotto a questi crimini efferati.
Sono vergognose e fuori dalla realtà le affermazioni del Ministro Valditara, avallate dalla premier Giorgia Meloni, che veicolano messaggi falsi e pericolosi secondo cui i femminicidi sarebbero legati ai flussi migratori.
I dati dicono altro e lo dicono inequivocabilmente da anni: l’80% dei femminicidi è commesso da cittadini italiani, indipendentemente da quanti migranti arrivano in Italia.
Quello che dobbiamo fare è un grande lavoro culturale. Tutte e tutti siamo coinvolti, tutte e tutti abbiamo davanti ancora tanta strada da fare, perché queste donne non siano morte invano.
Conferenza delle Donne Democratiche della provincia di Lecco