5MILA NUOVI ASSUNTI PREVISTI
NELLE IMPRESE LECCHESI
TRA LUGLIO E SETTEMBRE 2017

lavoro giovaniLECCO – Tra luglio e settembre, le imprese della provincia di Lecco prevedono di effettuare 4.890 assunzioni: a cercare nuovo personale sarà il 16% delle aziende con almeno un dipendente. Nella nostra regione i nuovi posti di lavoro saranno oltre 189.000, e a livello nazionale oltre 969.000.

I dati emergono dalla nuova indagine Excelsior sulle previsioni di assunzione che, a partire dal maggio di quest’anno, viene svolta mensilmente dalle Camere di Commercio (per le imprese oltre 50 addetti) e da Infocamere tramite l’invio di questionari online e interviste telefoniche. L’indagine è coordinata a livello nazionale da Unioncamere, in accordo con l’Agenzia Nazionale per le Politiche Attive del Lavoro (ANPAL), il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali.

Il 75% delle assunzioni previste dalle imprese lecchesi riguarderà lavoratori dipendenti, contro l’81% lombardo e l’84,5% nazionale; pertanto, le nostre aziende intendono ricorrere ai contratti atipici in misura più significativa. Il 25,3% delle nuove assunzioni previste avverrà con contratto a tempo indeterminato; l’11,5% tramite apprendistato (il valore più elevato tra le province lombarde); il 58,2% con contratto a tempo determinato e il 5% con altre forme2. Le assunzioni “stabili” si concentrano soprattutto nel comparto manifatturiero (35,9%) e dei servizi alle imprese (33,2%); viceversa, servizi alle persone, turismo e commercio sono i settori che ricorrono maggiormente al tempo determinato (rispettivamente 78,4%, 63,7% e 60,8%). Nel turismo si evidenzia pure il forte ricorso ad altre forme contrattuali (27%), mentre il contratto di apprendistato è più diffuso nel commercio, nelle costruzioni e nel manifatturiero (con quote intorno al 16%).

Il 56,4% delle entrate previste si concentrerà nel terziario (2.760 assunzioni)3: la quota più bassa in Lombardia, a pari merito con Mantova; la media regionale si attesta al 71,4% e quella nazionale al 70,7%. Viceversa, la nostra provincia occupa la seconda posizione regionale (dopo Mantova) per quota di assunzioni nel manifatturiero: Lecco 36,4% (1.780 nuovi ingressi); Lombardia 19,7%; Italia 20,4%. Sotto la media regionale e nazionale l’apporto del settore delle costruzioni (Lecco 7,2% con 350 nuovi posti previsti; Lombardia e Italia 8,9%).

Il 63,8% delle entrate previste si concentrerà nelle imprese con meno di 50 dipendenti: valore superiore alla media regionale (57,1%), ma inferiore al dato italiano (65,3%). Il 24,7% delle assunzioni lecchesi riguarderà imprese di medie dimensioni (tra 50 e 249 dipendenti) e l’11,5% le aziende più grandi4.

Per quanto riguarda le figure professionali, il 24,7% delle nuove entrate sarà destinato a dirigenti, specialisti e tecnici (cosiddette figure “high skill”): Lecco si posiziona al quarto posto della graduatoria regionale, dopo Milano, Monza e Varese, evidenziando una quota superiore alla media regionale (23,9%) e ancor più a quella nazionale (17,7%). Il 16,7% delle assunzioni sarà destinato a personale laureato; in Lombardia la nostra provincia è preceduta solo da Milano, Monza e Varese. Il 66,4% dei posti è riservato a diplomati (38,3% diploma di scuola media superiore e 28,1% di istituto professionale), e il 16,9% a chi ha solo terminato la scuola dell’obbligo (per quest’ultimo dato solo Milano evidenzia una percentuale più bassa). Tuttavia, tra i profili maggiormente richiesti dalle imprese lecchesi spiccano figure a medio-bassa specializzazione: ai primi 6 posti troviamo “addetti ai servizi di pulizia”; “addetti all’amministrazione”; “commessi di negozio”; “assistenti alla vendita”; “baristi”; “venditori tecnici”.

Il 39,2% delle assunzioni programmate interesserà giovani con meno di 29 anni: percentuale ben superiore alla media regionale e italiana (rispettivamente 34,7% e 35%). In Lombardia, solo Lodi ha un valore più alto (40,7%). Per alcune famiglie professionali la quota di “under 29” è particolarmente consistente: è il caso dell’“area direzione e servizi generali” (220 figure richieste, di cui ben il 59,1% giovani) e delle “aree commerciali e della vendita” (920 ingressi programmati, di cui il 53,2% giovani).

Altro aspetto indagato con particolare attenzione è quello delle figure professionali di difficile reperimento. Il fenomeno riguarda il 24,2% delle assunzioni previste nell’area lecchese (in termini assoluti 1.180 posizioni), il 22% in Lombardia, il 20,6% in Italia. Dunque, le nostre imprese hanno maggiori difficoltà a reperire personale specializzato. Il fenomeno è particolarmente sentito in determinate famiglie professionali: “aree tecniche e della progettazione” (44,7%, pari a 240 figure) e “area direzione e servizi generali” (37,2%, pari a 80 posizioni). In particolare, le difficoltà di reperimento riguardano oltre un terzo degli 820 laureati ricercati dalle imprese lecchesi: le motivazioni addotte dalle stesse sono in primis il ridotto numero (17,1%) e la scarsa preparazione dei candidati (14%).

In linea con la media regionale è il dato lecchese sulla ricerca di personale femminile: il 14,5% delle assunzioni previste è specificamente riservato a donne (Lombardia 14,4%; Italia 16,7%). Considerando anche la quota parte delle assunzioni per cui le aziende non esprimono preferenze di genere, il valore lecchese raddoppia (29%), ma è inferiore alla media lombarda (32%.

Ulteriori dati e informazioni sono disponibili presso l’Ufficio Statistica della Camera di Lecco (tel. 0341/292233-218-213; mail statistica@lc.camcom.it) e sul sito camerale alla sezione “Informazione economica” (www.lc.camcom.gov.it/P42A81C53S5/Excelsior.htm); nello stesso sito sono pure pubblicati i dati della congiuntura e le novità in tema di alternanza scuola-lavoro. L’impegno della Camera resta quello di dare la più ampia diffusione alle rilevazioni della nuova indagine mensile Excelsior, per fornire alle imprese e a tutti gli stakeholder utili elementi di conoscenza sul mercato del lavoro e sulle professioni maggiormente richieste. Questo anche in ragione delle competenze in tema di alternanza scuola-lavoro attribuite dalla Legge di riforma delle Camere, art. 2 D. Lgs 219/2016.