LECCO – Sette giorni sul ciglio della strada non sono pochi: “Se aspettano ancora un po’ a muoversi, io qui ci muoio. E lo dico davvero”.
Luigi Suriano, 55 anni di Vercurago, questa frase l’aveva detta alla parlamentare Pd Veronica Tentori poche settimane fa. Ora la ripete. Perché dopo una settimana trascorsa incatenato davanti all’Inps di Lecco ha respirato talmente tanto smog da avere mal di gola, mal di testa e bruciore agli occhi.
Oggi, per l’ex operaio edile che chiede un lavoro che lo traghetti verso la pensione, è l’ottavo giorno di protesta. Una speranza sembra arrivare da Pescate. O meglio dalla bergamasca, dove domani pomeriggio avrà un colloquio di lavoro con un’azienda metalmeccanica contattata a questo scopo dal sindaco di Pescate Dante De Capitani. “Se va male mi darò da fare per cercare altro, il mio apporto non finirà qui – spiega –. Noi sindaci serviamo a questo, visto che abbiamo più conoscenze rispetto alle persone comuni. Io poi non ce la faccio a vedere una persona legata a un palo”.
Per il resto all’orizzonte non si vedono imprenditori disposti ad assumere Suriano per un anno e mezzo, il tempo sufficiente a garantirgli un ritiro dignitoso dal mondo del lavoro. E anche i politici passati da corso Carlo Alberto sono scarseggiati. “Tutti i giorni arriva Alberto Anghileri, il consigliere comunale, giovedì è passato il sindaco di Pescate, mentre venerdì è arrivato il primo cittadino Virginio Brivio e l’assessore ai Servizi sociali Riccardo Mariani”. È stato quest’ultimo a suggerire a Suriano di iscriversi alle liste del proprio comune. “Io non volevo andare dagli assistenti sociali ma mi è stato spiegato che in questo modo posso avere la precedenza per un posto in una cooperativa. A me va bene tutto, qualsiasi lavoro, che mi permetta di raggiungere la pensione, dopo 40 anni e mezzo di lavoro di cui 35 alla Airoldi Paolo”.