A DIECI ANNI DALLA SCOMPARSA
IL ROTARY CLUB LECCO
HA RICORDATO ALDO PARAMATTI

SCOTTI PARAMATTI ROTARYLECCO – Un ingegnere e un architetto, un professionista rigoroso, un filosofo e un intellettuale, un uomo innamorato della vita, un adulto in straordinaria sintonia con i giovani, un rotariano presente e attivo. Aldo Paramatti, a dieci anni dalla scomparsa, è stato ricordato così mercoledì sera al Rotary Club Lecco, presenti il figlio Umberto, la nuora Adriana, i nipoti Veronica e Simone.

L’attuale presidente del sodalizio, Luigi Monolo, ha ricordato “l’ingresso nel Rotary nel 1963, la professionalità e lo spessore profusi nell’attività rotariana, la sua presidenza nell’anno rotariano 1986/1987”.

Un ritratto a tutto tondo è uscito dalle parole dell’amico di lunga data Gianfranco Scotti: “Gagliardamente guascone, dalla festosa cordialità, era un affabulatore straordinario. Aveva un entusiasmo da adolescente e un candore disarmante”.

“La memoria di Aldo ci viene testimoniata dalle sue architetture e dalle attività culturali: ha amato la città di Lecco come solo chi non è di Lecco sa fare”, ha proseguito Scotti. E ha ricordato il progetto (che poi non è stato realizzato) per l’attraversamento della città con un tunnel sotto il lago, che avrebbe evitato tanti scempi al territorio, e il contributo dato alla redazione del PGT quando era sindaco Angelo Bonaiti.

Scotti ha quindi rammentato la grande sfida che Aldo Paramatti intraprese nel 1994, quando decise di ridar vita al Centro di Cultura, “per rendere un servizio alla città, seguendo la testimonianza di don Giovanni Ticozzi che ne era stato il fondatore e il presidente. Riteneva un dovere mettere a disposizione degli altri il proprio patrimonio culturale”.

Un’altra passione di Paramatti è stata la filosofia, avvicinata in età matura grazie ai convegni di Villa Monastero promossi, tra gli altri, dal professor Elio Sindoni. “Era sempre in prima fila, il primo ad arrivare e l’ultimo ad andarsene; ricordo quando decise di iscriversi a Filosofia, ne parlammo insieme io, lui e Giulio Giorello a Varenna”, ha ricordato Sindoni. E così Aldo Paramatti a circa ottant’anni è tornato sui banchi universitari, accanto a quei giovani con i quali amava tanto stare e confrontarsi, per una terza e – probabilmente per lui – ancor più significativa laurea.

L’omaggio della città di Lecco e del sindaco Brivio è giunto tramite Irene Riva, che ha ricordato il suo costruttivo incontro con Aldo Paramatti presidente del Centro di Cultura sul tema delle politiche di genere.